Dopo una strepitosa corsa agli Oscar 2024, Matteo Garrone, regista del film italiano "Io Capitano", non si ferma ai confini di Los Angeles. Al contrario, guarda oltre, tornando alle radici del suo lavoro. Affermando che il suo viaggio non si esaurisce nella frenesia della notte degli Academy Awards, Garrone ha annunciato che ad aprile porterà il suo film nei villaggi più remoti del Senegal.
"Io Capitano", un'opera celebrata che ha conquistato il Leone d'Argento a Venezia, ha spiccato il volo verso il prestigioso palcoscenico degli Oscar, dove ha lasciato un'impronta indelebile nonostante non abbia vinto il premio per il Miglior Film Internazionale, conquistato invece da "La zona di interesse" di Jonathan Glazer.
Tuttavia, per Garrone, l'esperienza agli Oscar è stata solo una tappa in un viaggio più ampio. Durante il suo discorso post-Oscar a Los Angeles, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto in Italia e per il calore del pubblico che ha accolto il suo lavoro. Ha ringraziato Rai Cinema, Pathé, il MIC, e tutti coloro che hanno seguito e amato il film. Garrone ha riconosciuto che il viaggio non termina con la cerimonia di premiazione, ma continua verso il Senegal, dove tutto è iniziato.
È significativo notare che il regista ritorna alle radici del suo film, un viaggio che sembra intriso di un profondo senso di gratitudine e connessione con la fonte ispiratrice della sua narrazione. La scelta di portare "Io Capitano" nei villaggi più remoti del Senegal, utilizzando schermi mobili, rappresenta un gesto di inclusione e di ritorno alla comunità che ha ispirato il film.
Questa iniziativa non è solo un tributo alla ricchezza culturale e umana del Senegal, ma anche un modo per condividere la bellezza e l'importanza delle storie attraverso il cinema, anche con coloro che vivono in luoghi remoti e isolati.
Paolo Del Brocco, di Rai Cinema, ha elogiato Garrone per il suo talento che continua a proiettare l'attenzione sul cinema italiano nel mondo, riconoscendo il valore di un lavoro che va oltre i confini nazionali e abbraccia l'universalità delle emozioni e delle esperienze umane.
Con il suo gesto, Matteo Garrone dimostra che il vero successo di un film non si misura solo in premi e riconoscimenti, ma anche nella capacità di toccare le vite delle persone e di creare connessioni che superano le barriere geografiche e culturali. La sua decisione di portare "Io Capitano" nei villaggi del Senegal è un esempio di come il cinema possa essere un ponte per la comprensione e l'empatia tra le persone di tutto il mondo.
12/03/2024
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