Il caso della ragazzina di 13 anni, Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre del 2010 e ritrovata senza vita dopo tre mesi, in questi anni, è stata spesso al centro di discussioni per i continui ricorsi Stefano Bassetti, condannato all’ergastolo, che si è sempre dichiarato innocente.
Ad incastrare il muratore di Mapello furono i 54 campioni di Dna ritrovati sul vestiario di Yara e che gli avvocati difensori hanno più volte chiesto il loro riesame, venendo sempre respinto. Per i legali, le nuove tecnologie avrebbero potuto portare ad una svolta nel caso di omicidio ma il pessimo stato di conservazione delle tracce biologiche non renderebbe possibile un’ulteriore indagine scientifica.
Nelle scorse ore, il gip di Venezia, Alberto Scaramuzza ha iscritto la sostituta procuratrice Letizia Ruggeri nel registro degli indagati per presunto reato di frode e depistaggio, avendo disposto, durante il processo, il trasferimento dei campioni di Dna dall’Ospedale San Raffaele di Milano al tribunale di Bergamo. Proprio lo spostamento, avrebbe causato danni alle tracce biologiche, rendendo vane ulteriori analisi.
30/12/2022
Inserisci un commento