Il recente passaggio dall’ora solare a quella legale ha creato letteralmente il caos in Libano, già destabilizzato dall’elevato numero di comunità religiose, prevalentemente musulmane e cristiane, dalla grave crisi economica in cui versa dal 2019 e dall’instabilità politica, non riuscendo ad eleggere, dallo scorso novembre, il nuovo Presidente.
A creare una nuova spaccatura nella Repubblica Libanese è stata la decisone del premier uscente Najib Miqati e del presidente del Parlamento Nabih Berri, entrambi musulmani, di far slittare di quasi un mese il cambio delle lancette, per agevolare i lavoratori pubblici durante il Ramadan, attualmente in corso, che prevede anche il digiuno diurno.
I cristiani hanno contestato l’iniziativa, applicando l’ora legale. La presenza di orari differenti nel Paese ha portato ad una confusione totale e ha suscitato moltissime polemiche, che rischiano di far saltare ancora una volta le elezioni.
Per correre ai ripari e cercare di placare gli animi, dalla scorsa mezzanotte, il governo libanese ha deciso di adeguarsi al resto dell’Europa e di far scattare l’ora legale.
30/03/2023
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