La nuova udienza nel Tribunale di Milano, sul caso di Alessia Pifferi accusata della morte della figlia Diana di circa un anno e mezzo, ha fatto emergere nuovi dettagli sulla salute mentale della donna.
La bimba è morta di stenti dopo esser stata lasciata in casa, da sola, per sei giorni dalla madre, la quale aveva deciso di trascorrere alcuni giorni assieme al compagno, con cui aveva iniziato da poco una relazione.
Inizialmente, la trentasettenne era stata ritenuta lucida e consapevole del tremendo assassinio, quindi perfettamente in grado di intendere e di volere, tanto che, come ammesso dalla stessa, già in passato aveva abbandonato sua figlia senza nessuna grave conseguenza.
Ma ieri, l’avvocato Alessia Pontenani, che difende l’assistita dall’accusa di omicidio aggravato e richiusa nel carcere di San Vittore, ha rivelato che la Pifferi avrebbe “un gravissimo ritardo mentale - con un quoziente intellettivo - pari ad una bimba di 7 anni. Hanno messo una bambina in mano a una bambina”.
17/05/2023
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