Il 17 giugno si celebra la Giornata Mondiale per la lotta contro la desertificazione. Istituita nel 1995 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, questa ricorrenza è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla responsabilità collettiva nell’utilizzo sostenibile dell’acqua, così da contrastare e prevenire la desertificazione e gli effetti nocivi della siccità. Il tutto promuovendo anche la tutela della biodiversità e la sicurezza popolazioni minacciate dal degrado del suolo. Non a caso, infatti, l’attivista svedese Greta Thunberg in una intervista ha dichiarato: “La crisi climatica è la più grande problematica che l’umanità si sia mai trovata ad affrontare. Se non facciamo niente saremo inevitabilmente rovinati”.
Il tema di questa edizione“Restoration. Land. Recovery. We buid back better with healthy land” della Giornata della Desertificazione e Siccità 2021, in analogia con l’avvio del Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema (2021-2030), in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), si concentrerà sulla trasformazione dei terreni degradati in terreni sani.
Il ripristino dei terreni degradati porta resilienza economica, crea posti di lavoro, aumenta i redditi e la sicurezza alimentare, aiuta al recupero della biodiversità, immagazzina il carbonio atmosferico che riscalda la Terra, rallenta i cambiamenti climatici e ne riduce gli impatti e sostiene una ripresa verde dalla pandemia di Covid-19.
“Il ripristino del territorio può contribuire notevolmente alla ripresa economica post-COVID19 – ha dichiarato Ibrahim Thiaw , Segretario esecutivo della Convenzione ONU per Combattere la Desertificazione (UNCCD) – Investire nel ripristino della terra crea posti di lavoro e genera benefici economici e potrebbe fornire mezzi di sussistenza in un momento in cui si stanno perdendo centinaia di milioni di posti di lavoro.
Le iniziative di ripristino intelligente del territorio sarebbero particolarmente utili per le donne e i giovani, che spesso sono gli ultimi a ricevere aiuti in tempi di crisi. Mentre entriamo nel decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema, abbiamo una reale possibilità di ricostruire meglio dopo la pandemia di Covid-19. Se i paesi possono ripristinare i quasi 800 milioni di ettari di terra degradata che si sono impegnati a ripristinare entro il 2030, possiamo salvaguardare l’umanità e il nostro Pianeta dal pericolo incombente".
17/06/2021
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