Non si placano le polemiche all’interno del Partito Democratico. Il ritorno di Enrico Letta come segretario del PD ha portato diversi cambiamenti ritenuti necessari per riequilibrare il partito i cui vertici erano guidati da troppo tempo solo da uomini.
Letta, a pochi giorni dalla nomina, chiese a Graziano Delrio e ad Andrea Marcucci, i capigruppo di Camera e Senato, di rinunciare al loro ruolo. Se il primo acconsentì di buon grado, il secondo, inizialmente sollevò dubbi e perplessità, per poi rinunciare al suo ruolo, spiegando che: “C’è un valore simbolico di alcuni gesti, per questo faccio un passo indietro.” Marcucci lasciando l’incarico, propose come suo successore Simona Malpezzi, la stessa politica che poi il Pd nominò all’unanimità come presidente del gruppo al Senato.
Alla Camera però, la situazione in queste ore ha preso una piega un po' diversa. Per la stessa poltrona, il cui voto è previsto per martedì, concorrono Debora Serracchiani e Marianna Madia. Le due donne sono entrambe molto apprezzate e stimate dai Dem, ma l’ex ministra Madia ha scritto una lettera accusando Delrio, di aver trasformato, quello che poteva essere un “confronto libero e trasparente” in una “cooptazione mascherata.”
La Madia, si dichiara umanamente dispiaciuta per questo avvenimento, in quanto, a suo parere, l’ex capogruppo della Camera, palesemente schierato con la Serracchiani, stia spingendo il partito a votare per quest’ultima, in maniera non del tutto limpida. Graziano Delrio, dichiara: “Non ho fatto trattative, ritengo di non meritare accuse di manovre non trasparenti o di potere. Certe parole mi feriscono, oltremodo perché non corrispondono alla realtà e perché vengono da una persona che ho stimato sempre.” Mentre, la Serracchiani afferma: “ Non posso credere che Marianna intenda riferirsi a me come a una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l’autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica. Marianna, confrontiamoci senza ipoteche senza retropensieri.”
28/03/2021
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