La Francia oggi ha scelto di ricordare e non di celebrare, il bicentenario di uno dei personaggi più discussi della storia. Il 5 maggio del 1821, l’imperatore Napoleone Bonaparte, dopo quasi sei anni di esilio, si spegne sull’isola di Sant’Elena, situata ad ovest dell’Africa, nel mezzo dell’Oceano Atlantico. Dopo due secoli dalla sua morte, ancora molte istituzioni discutono sulla sua figura. Da un lato, apportò rilevanti innovazioni nella politica, dando all’esercito un importante potere e ristabilendo ordine in una nazione devastata, per oltre dieci anni, dalla Rivoluzione francese, diventando imperatore nel 1804. Dall’altro, è accusato di aver attuato una dittatura antidemocratica e tirannica, portando certamente stabilità alla Francia ma allo stesso tempo, morte e devastazione in Europa. Considerato un genio militare per le sue strategie e tattiche belliche, introdusse il Codice civile e penale, di cui ancora oggi se ne ritrovano tracce, nelle legislature europee. Dopo un inizio da rivoluzionario, attuò dei sistemi di controllo che portarono ad una ferocia inimmaginabile, poi arrivò a ripristinare addirittura la schiavitù, avendo il sogno di “ampliare l’impero coloniale francese”. Nonostante le polemiche, il presidente francese Emmanuel Macron, ha dichiarato che oggi comunque parteciperà alla ricorrenza. L’Eliseo ha dichiarato: “Commemorare non è festeggiare”. Macron, prima interverrà alla cerimonia presso l’Institut de France, facendo un discorso dove analizzerà, in maniera obiettiva ed equilibrata, l’operato di Napoleone Bonaparte. Poi assieme a Jean-Christophe Napoléon Bonaparte, erede del contestato imperatore, e al capo di Stato maggiore Francois Lecointre, porterà una corona di fiori sulla sua tomba.
05/05/2021
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