Inserire il reato di violenza di genere nei crimini riconosciuti a livello europeo. E' quanto cheide l'eurodeputato Nicola Procaccini.
E' importante che Bruxelles riconosca come reato la violenza basata sulla differenza di genere.
"La lotta contro la violenza sulle donne, tema pienamente e trasversalmente condivisibile, viene presa a pretesto dalle sinistre anche a Bruxelles per portare avanti tematiche che poco hanno a che fare con la protezione delle donne. Il tentativo di inserimento della '’violenza basata sul genere sessuale percepito e non biologico'’ nella lista dei cosiddetti 'euro-crimini', ripropone ciò sta accadendo in Italia con il DDL Zan, che strumentalizza la tutela del legittimo orientamento sessuale come grimaldello per inserire nel diritto penale concetti di dubbia natura giuridica e di sicura discriminazione femminile", ha evidenziato Procaccini.
"Il titolo della relazione, che invoca l’introduzione della violenza basata sul 'genere' tra i crimini che possono essere contrastati per mezzo del diritto europeo, potrebbe far pensare ad una richiesta encomiabile, se non fosse che la lettura del testo restituisce appieno le reali intenzioni delle due relatrici della sinistra radicale - ha spiegato -: spogliare il concetto di 'genere' della sua connotazione biologica, per attribuirgli un significato per così dire 'liquido'. Un tentativo molto pericoloso, tenuto conto della necessità di assicurare che le norme giuridiche siano certe e prevedibili".
Inserisci un commento