Il governo Meloni, nelle scorse ore, ha presentato in Senato, e poi ritirato, l’emendamento del decreto Nato-Calabria che prevede, per tutto il 2023, la proroga dell’invio periodico di armi all’Ucraina, senza chiedere l’autorizzazione in Parlamento.
La proroga, approvata dal precedente governo Mario Draghi, è stata contestata da Pd, Sinistra, Alleanza Verdi e Movimento 5 Stelle: proprio quest’ultimo, chiede lo stop di ulteriori spedizioni, ritendo che porterebbero ad un’escalation militare.
Mentre la posizione di Italia Viva e Azione è opposta, appoggiando senza alcuna riserva il sostegno all’Ucraina, il Pd, seppur in parte condivide gli aiuti al Paese attaccato dalla Russia, chiede maggiore dialogo e diplomazia per arrivare alla pace.
La modifica all’emendamento Calabria potrebbe arrivare domani con un decreto ad hoc. L’approvazione senza chiedere di volta in volta il consenso in Parlamento, secondo quanto affermato dalla deputata della Lega, Simonetta Matone, è stata presa per “non danneggiare chi vogliamo aiutare e mantenere una riservatezza sulle attrezzature che venivano inviate”.
30/11/2022
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