Ore di tensione in Brasile dove, nella Capitale, i palazzi del potere sono stati presi d’assalto da circa 15 mila sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Le scene sconcertanti hanno riportato alla mente quanto accaduto due anni fa, quando i simpatizzanti di Donald Trump fecero irruzione a Capitol Hill, a Washington.
Come allora, un gruppo di manifestanti ha attuato un tentativo di irruzione al Campidoglio, non avendo accettato la vittoria alle urne di Luiz Inacio Lula da Silva, che lo scorso 30 ottobre è stato eletto Presidente del Brasile.
Il 1° gennaio si è svolta la cerimonia d’insediamento e all’evento, per il consueto passaggio dei poteri, avrebbe dovuto partecipare anche Bolsonaro ma la sua assenza ha fatto scalpore, essendo partito due giorni prima per la Florida.
L’attuale Presidente Lula, nelle lunghe ore di tafferugli che hanno portato all’arresto di 150 persone, era lontano da Brasilia essendo in visita in alcune zone colpite da alluvioni e ha subito disposto l’intervento delle forze armate per “far sgomberare l’assedio”. L’ex Presidente sostenuto dalla destra, via Twitter, ha respinto l’accusa di esser stato il mandante dell’assurdo atto sovversivo.
09/01/2023
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