Il 27 gennaio, il mondo si ferma per riflettere su uno dei capitoli più bui della storia umana: la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, e le atrocità commesse nei campi di concentramento nazisti. Il Giorno della Memoria, istituito dall'Assemblea generale dell'ONU nel 2005 e introdotto in Italia con la Legge n. 211 del 20/07/2000, ci invita a ricordare il 27 gennaio del 1945, quando l'Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz.
La memoria di questi eventi non può essere solo un momento annuale di commemorazione; deve essere un impegno costante e profondo, specialmente quando si tratta di coinvolgere le nuove generazioni. Bambine, bambini, ragazze e ragazzi devono comprendere l'importanza di ricordare non solo gli ebrei, ma anche tutte le vittime della Shoah: persone con disabilità, Rom e Sinti, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova. È una ferita aperta nella nostra cultura, una ferita che non deve essere dimenticata.
Lia Levi, nel suo toccante libro "Il Giorno della Memoria spiegato ai miei nipoti", ci ricorda che il ricordo da solo non basta. L'emozione di un momento può svanire rapidamente, a meno che il ricordo non si trasformi in memoria. La memoria è il processo attraverso il quale i ricordi diventano mattoncini del nostro presente, costruendo la consapevolezza e la comprensione del mondo che ci circonda.
Affrontare gli orrori del passato richiede nuovi linguaggi, nuovi modi di coinvolgere le giovani menti attorno ai temi dell'Olocausto, delle deportazioni, delle discriminazioni e della diversità che hanno caratterizzato quel periodo oscuro. È un impegno a favore dell'educazione e della formazione, affinché le nuove generazioni possano affrontare le sfide del presente con maggiore consapevolezza.
Levi sottolinea anche l'importanza di parlare di questi argomenti senza spaventare, adattando il tono e il tipo di discorso all'età dei ragazzi. Il dialogo aperto e sensibile è essenziale per far emergere la comprensione e stimolare la riflessione. Ciò che serve, secondo Levi, è "qualcuno che in un preciso momento ti dica: Alt! Fermati un attimo per sentire e pensare."
Il Giorno della Memoria è un richiamo a questo momento di pausa, ma Levi ci esorta a non limitare il ricordo a una singola giornata. La memoria deve essere parte integrante delle nostre vite quotidiane, un impegno costante a riflettere, apprendere e agire contro l'ingiustizia e l'intolleranza.
In conclusione, il Giorno della Memoria non è solo un giorno obbligato di commemorazione, ma un invito a coltivare la memoria ogni giorno. Solo trasformando il ricordo in memoria possiamo sperare di costruire un futuro più giusto e inclusivo per tutti.
26/01/2024
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