L'Unione Europea ha compiuto un passo significativo nella lotta al cambiamento climatico, con il via libera definitivo del Parlamento europeo alla direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia (EPBD). Questa direttiva, nota anche come direttiva 'case green', introduce misure ambiziose volte a ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030, con l'obiettivo finale di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Secondo le ultime rilevazioni, gli edifici dell'Unione Europea sono responsabili del 40% dei consumi energetici, sottolineando l'importanza cruciale di affrontare le inefficienze in questo settore per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. La nuova normativa si propone di ristrutturare un maggior numero di edifici con prestazioni energetiche inferiori, diffondere informazioni sul rendimento energetico e promuovere la realizzazione di nuovi edifici a emissioni zero.
Uno dei punti chiave della direttiva è l'introduzione dell'obbligo per tutti i nuovi edifici di essere a emissioni zero a partire dal 2030, con un'anticipazione al 2028 per quelli occupati o di proprietà delle autorità pubbliche. Questa misura mira a promuovere la transizione verso soluzioni edilizie più sostenibili fin dalle fasi iniziali di progettazione e costruzione.
La direttiva stabilisce inoltre obiettivi ambiziosi per la ristrutturazione degli edifici esistenti, con il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni che dovranno essere ristrutturati entro il 2030, e un ulteriore 26% entro il 2033. Tali interventi non solo contribuiranno a ridurre le emissioni, ma miglioreranno anche il comfort abitativo e la qualità degli spazi.
Un altro aspetto cruciale della nuova normativa riguarda la decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Gli Stati membri dovranno eliminare gradualmente l'uso dei combustibili fossili in questi sistemi entro il 2040, con il divieto di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili a partire dal 2025. Allo stesso tempo, saranno incoraggiati e incentivati i sistemi che utilizzano fonti energetiche rinnovabili, come le pompe di calore e gli impianti solari termici.
È importante sottolineare che la nuova normativa prevede anche delle esenzioni, ad esempio per gli edifici agricoli, gli edifici storici e quelli protetti per il loro valore architettonico o storico. Tuttavia, gli Stati membri dovranno comunque adottare misure concrete per ridurre le emissioni in questi settori, garantendo un approccio olistico alla decarbonizzazione.
L'accordo sulla direttiva 'case green' ha ricevuto un ampio sostegno da parte di diversi partiti politici europei, compresi Popolari, Liberali, Socialisti, Verdi e Sinistra. Tuttavia, è emerso uno spaccato nel gruppo del Ppe, con una parte della delegazione italiana che ha votato contro l'accordo. Questo sottolinea la complessità e le sfide politiche legate alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
In conclusione, la direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile ed eco-friendly per l'Unione Europea. L'ambizione di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 richiede azioni concrete e determinate, e questa direttiva fornisce un quadro chiaro per raggiungere tale obiettivo nel settore edilizio, cruciale per il panorama ambientale e climatico globale.
12/03/2024
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