A Piacenza, la tragica vicenda della tredicenne Aurora, morta dopo una caduta dal terrazzo di un edificio, continua a scuotere la comunità. Secondo le indagini, l'adolescente è stata spinta oltre la ringhiera del balcone dal fidanzato quindicenne, che ora si trova in custodia cautelare. I funerali della ragazza sono stati programmati per il 5 novembre, alle 15, nel Duomo di Piacenza, anche se la famiglia è ancora in attesa di alcuni documenti per completare i preparativi necessari.
L’accusa al fidanzato e le testimonianze chiave
Il fidanzato di Aurora, di 15 anni, è stato formalmente accusato di omicidio. Durante l’udienza di convalida del fermo, il ragazzo ha risposto alle domande del Gip, ma ha ribadito la sua innocenza. Il suo avvocato, Ettore Maini, ha dichiarato che il giovane ha risposto alle domande senza avvalersi della facoltà di non rispondere, evitando però ulteriori commenti sul contenuto delle dichiarazioni.
Le indagini si sono intensificate dopo il contributo di tre testimoni, i cui racconti sono stati decisivi per ricostruire quanto accaduto. Uno dei testimoni ha riferito di aver visto il ragazzo spingere Aurora oltre la ringhiera e colpirla alle mani nel disperato tentativo di farla cadere. L’allineamento dei racconti di persone che non si conoscono tra loro ha fornito agli investigatori elementi di supporto alla versione dell’accusa.
L'indagine e i sospetti della famiglia
Gli esami medico-legali preliminari hanno evidenziato sul corpo della tredicenne segni compatibili con i colpi che il fidanzato avrebbe sferrato, mentre tentava di aggrapparsi alla ringhiera nel suo ultimo, disperato tentativo di salvarsi. Gli esami istologici e genetici sono in corso, e si attendono i risultati definitivi per rafforzare il quadro probatorio.
La famiglia di Aurora ha espresso un senso di sollievo alla notizia della custodia cautelare del quindicenne. Nei giorni scorsi, la sorella della vittima aveva espresso pubblicamente dubbi sulla natura accidentale della caduta, spiegando di non aver mai creduto né all’ipotesi del suicidio né a un incidente.
I segnali di violenza e il silenzio dei Servizi sociali
Inoltre, una testimone ha raccontato di aver assistito a un episodio in cui un giovane strattonava una ragazza minuta, che in seguito è stata riconosciuta come Aurora. Un’altra fonte ha confermato che la ragazza era stata salvata da alcune coetanee durante un’aggressione avvenuta vicino alla stazione dei bus.
In una nota, il Comune di Piacenza ha specificato che non sono mai arrivate segnalazioni ai Servizi sociali riguardanti comportamenti violenti del quindicenne. La madre di Aurora non aveva mai sporto denuncia o segnalato atteggiamenti minacciosi del ragazzo.
Il cordoglio della comunità scolastica
Il liceo Colombini, frequentato da Aurora, ha manifestato sgomento e dolore per la perdita della giovane studentessa. La preside Monica Ferri ha scritto un messaggio alla comunità scolastica, esprimendo il rammarico per non aver avuto il tempo di conoscere meglio Aurora, che si era appena affacciata alla vita liceale con sogni e speranze.
Con questa tragedia ancora sotto i riflettori, la comunità si prepara a dare l'ultimo saluto ad Aurora, mentre le indagini proseguono per accertare tutti i dettagli che possano fare chiarezza su questo drammatico caso.
31/10/2024
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