Le tensioni tra la Nato e le potenze orientali continuano a crescere. La Cina ha recentemente esortato l'Alleanza Atlantica a cessare di "incitare allo scontro" in seguito alle accuse mosse contro Pechino per la presunta fornitura di aiuti a Mosca nella sua invasione dell'Ucraina.
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha attaccato duramente, dichiarando che Mosca deve impegnarsi per far "scomparire" l'Ucraina e la Nato. Questa dichiarazione arriva in un clima già teso, acuito ulteriormente dalle decisioni prese durante il vertice Nato di Washington.
L'Italia ha firmato un accordo di difesa con Francia, Germania e Polonia per migliorare le capacità a lungo raggio, segno di un consolidamento della cooperazione militare europea.
Nel frattempo, il primo ministro ungherese Viktor Orban è volato in Florida per incontrare l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, subito dopo aver partecipato al vertice Nato a Washington.
Sul fronte politico interno degli Stati Uniti, la campagna elettorale del presidente Joe Biden sta affrontando nuove difficoltà. Numerosi donatori democratici hanno congelato i finanziamenti per la sua campagna, preoccupati per la sua età e le sue condizioni psicofisiche. Questo stop nei finanziamenti mette ulteriormente in difficoltà la rielezione di Biden.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha affermato che le dichiarazioni emerse dal vertice Nato rappresentano "una seria minaccia per la sicurezza della Federazione Russa" e che, di conseguenza, saranno necessarie "misure ponderate, coordinate ed efficaci per contenere la Nato". Secondo Peskov, i documenti adottati al vertice dimostrano che Europa e Stati Uniti non sono sostenitori del dialogo e della pace.
Le parole di Peskov e Medvedev, unitamente alle critiche cinesi, lasciano presagire una fase di intensificazione delle tensioni internazionali, con possibili ripercussioni sulla stabilità globale.
11/07/2024
Inserisci un commento