Bruxelles - Il confronto sui dazi tra Stati Uniti ed Europa si fa sempre più acceso. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo, ha dichiarato con fermezza che l'Unione Europea non ha iniziato questa disputa commerciale, ma è pronta a difendere i propri interessi con misure di ritorsione se necessario.
"Tanti europei si sentono profondamente scoraggiati dagli annunci provenienti dagli Stati Uniti", ha affermato von der Leyen. "Sia chiaro: l'Europa non ha iniziato questo scontro. Riteniamo che sia sbagliato, ma abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per proteggere la nostra gente e la nostra prosperità". La leader dell'esecutivo europeo ha sottolineato che il conflitto commerciale non giova a nessuno, ricordando che il rapporto tra UE e USA è "la relazione commerciale più grande e prospera al mondo".
Un piano forte per la risposta europea
L'Europa, ha spiegato von der Leyen, non intende rispondere per vendetta, ma si prepara a contromisure "molto decise" se Washington dovesse insistere con l'imposizione di nuovi dazi sui beni europei. La strategia europea si basa su tre pilastri: apertura ai negoziati, una posizione di forza basata sulla dimensione del mercato e la disponibilità ad adottare misure difensive. Inoltre, Bruxelles punta a diversificare il commercio con nuovi partner e a rafforzare il mercato unico, rimuovendo le barriere interne che ostacolano la crescita economica.
Secondo il presidente del Partito Popolare Europeo (PPE), Manfred Weber, l'Europa ha un ruolo centrale nell'economia mondiale e deve rispondere con decisione. "Se Trump si concentra sui beni europei, noi dovremmo concentrarci di più sui servizi americani", ha affermato, sottolineando come le grandi aziende digitali statunitensi beneficino delle infrastrutture europee senza contribuire adeguatamente.
L'Italia e la ricerca di una soluzione diplomatica
Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso preoccupazione per la situazione, ribadendo che l'Italia non può agire in autonomia sui dazi, trattandosi di una competenza dell'UE. "Non dobbiamo piegare la testa, ma neanche essere antiamericani", ha dichiarato, auspicando una soluzione negoziata che protegga le imprese italiane.
Il Regno Unito in posizione privilegiata
Nel frattempo, il governo britannico di Keir Starmer si mostra fiducioso nella possibilità di evitare l'impatto delle misure americane. Secondo il ministro delle Attività Produttive, Jonathan Reynolds, Londra è "in una posizione migliore rispetto a qualunque altro Paese" per negoziare un accordo commerciale bilaterale con Washington e scongiurare i dazi.
La Francia chiede una risposta forte
Dalla Francia arriva un appello alla fermezza. Il viceministro del Commercio Estero, Laurent Saint-Martin, ha sottolineato l'importanza di rispondere in maniera decisa, per riaffermare la potenza economica europea. "Difenderemo i nostri interessi, quelli delle nostre industrie e delle nostre filiere", ha dichiarato durante un evento organizzato da Business France.
La questione russa e l'effetto sulla geopolitica
Oltre alle tensioni con l'Europa, gli Stati Uniti valutano dazi secondari sul petrolio russo nel caso in cui Mosca non contribuisca a una soluzione per la guerra in Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha dichiarato che le trattative con Washington sono in corso, riconoscendo la complessità della situazione.
Conclusione
L'Europa si prepara a una difficile partita commerciale con gli Stati Uniti. Se da un lato la Commissione europea punta su una soluzione negoziata, dall'altro non esclude misure di ritorsione per proteggere il mercato unico e le proprie industrie. Nei prossimi giorni si capirà quale direzione prenderà questa disputa, con implicazioni non solo economiche, ma anche geopolitiche.
01/04/2025
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