Quando si tratta di cibo, l’etica include diverse tipologie di valori: ambientali, salutari ed economici. I principi che determinano le scelte alimentari di una persona potrebbero non avere la stessa validità per altre persone: pur avendo entrambi ragione, dunque, è possibile che l’etica alimentare di due persone sia contrastante.
Non esiste una linea etica che ci dice come mangiare meglio, ma possiamo stare attenti a qualche dettaglio:
· le pratiche di agricoltura più sostenibili: dal prodotto di stagione/locale, che non sfrutta i lunghi trasporti o le coltivazioni nelle serre, al prodotto che arriva sulle nostre tavole nel rispetto dei lavoratori agricoli che lo raccolgono;
· le pratiche di allevamento non intensivo e che non comportino sofferenza degli animali destinati alla produzione di carne: qui si distinguono filosofie secondo cui è totalmente sbagliato uccidere un altro essere vivente (del mondo animale) a scopo nutritivo, e filosofie secondo cui fa parte della natura umana procacciarsi cibo animale purché sia nel rispetto della specie vivente. Il vegetariano/vegano non ammette carne animale, il consumatore attento seleziona animali allevati all’aperto, alimentati con foraggi freschi e il cui ciclo vitale è stato correttamente rispettato;
· l’impatto di allevamenti e coltivazioni sui cambiamenti climatici;
· lo spreco di cibo nei paesi più ricchi, a discapito di intere popolazioni affamate del terzo mondo;
· l’impatto dei cibi industriali sulla salute umana: dallo scarso valore nutritivo dei prodotti confezionati, all’utilizzo di sostanze chimiche per la conservazione, la colorazione e l’esaltazione dei sapori.
Capiamo quindi che le posizioni etiche non sono sempre perfettamente allineate tra loro, tuttavia possiamo dire che siano tutte accomunate dagli stessi valori fondamentali: la salute e la sostenibilità per il proprio corpo, per la comunità e per i sistemi alimentari condivisi.
18/08/2021
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