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114 MILIONI DI RUSSI CHIAMATI ALLE URNE

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Il 15 marzo è iniziato uno degli eventi politici più significativi per la Russia: le elezioni presidenziali, alle quali sono chiamati a partecipare più di 114 milioni di cittadini russi. Questo processo democratico, che si protrarrà fino al 17 marzo, vedrà la partecipazione diretta di Vladimir Putin, attuale presidente, il quale ambisce a ottenere un quinto mandato.

La portata delle elezioni è ampia: ben 112,3 milioni di elettori si trovano sul suolo russo, mentre altri 1,9 milioni risiedono all'estero. La logistica per permettere a tutti di esercitare il loro diritto di voto è complessa ma ben organizzata, con seggi allestiti anche presso ambasciate e consolati in 144 Paesi, compresi quelli considerati 'ostili'.

In Italia, gli elettori russi potranno votare solo il 17 marzo, presso l'ambasciata a Roma e i consolati di Palermo, Genova e Milano. Si tratta di una rappresentanza significativa, che dimostra l'attenzione della Russia per la sua diaspora.

Una delle caratteristiche peculiari di queste elezioni è l'introduzione del voto elettronico, una modalità che sta guadagnando terreno anche in Russia. Ben 8,5 milioni di elettori hanno fatto richiesta di poter usufruire di questo metodo più moderno ed efficiente. L'uso del voto elettronico sarà disponibile in 28 regioni del Paese, accanto al tradizionale voto cartaceo.

Per garantire una copertura temporale completa, i seggi saranno aperti dalle 8:00 alle 20:00 in ogni fuso orario della vasta nazione russa. Questo significa che gli elettori avranno ampio margine di tempo per recarsi alle urne.

Va sottolineato che nelle regioni ucraine annesse, le operazioni di voto sono già in corso dal 25 febbraio, testimoniando la complessità geopolitica di questa consultazione elettorale.

Il conteggio dei voti elettronici terminerà entro le 23 del 17 marzo, mentre il conteggio delle schede cartacee si protrarrà ufficialmente fino al 28 marzo, quando sarà proclamato il vincitore. Secondo la legge elettorale russa, il candidato che ottiene il 50% + 1 dei voti al primo turno è eletto presidente. In caso contrario, si procede a un ballottaggio fra i primi due candidati dopo tre settimane.

Storicamente, questo è accaduto solo una volta, nel 1996, quando Boris Yeltsin fu rieletto presidente. Dall'entrata in vigore di una riforma costituzionale nel 2012, il presidente resta in carica per sei anni.

Le precedenti elezioni presidenziali, nel 2018, videro Vladimir Putin ottenere una schiacciante vittoria con il 76,69% dei voti al primo turno. Il Partito Comunista e il Partito Liberal-Democratico seguirono rispettivamente con l'11,77% e il 5,65%. L'affluenza fu del 67,5%.

Queste elezioni rappresentano un momento cruciale per il futuro politico della Russia e il loro esito sarà seguito attentamente a livello nazionale e internazionale soprattutto alla luce dell’attuale conflitto russo-ucraino e delle crescenti tenzioni internazionali tra il presidente uscente e i Paesi occidentali

15/03/2024

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