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ARRIVA IL REATO DI "OMICIDIO SUL LAVORO"

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Il tema della sicurezza sul lavoro è al centro dei lavori della commissione del Ministero della Giustizia, con novità che potrebbero segnare una svolta nella tutela dei lavoratori. Entro pochi giorni sarà depositata una proposta di legge che introduce il reato di "omicidio sul lavoro", corredato da specifiche aggravanti per le aziende che non rispettano gli obblighi fondamentali di prevenzione. 

A confermare l’imminente novità normativa è stato il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, durante un’intervista rilasciata al programma *Tagadà*. "Chi avrà posto in essere tutte le condotte di protezione dei lavoratori ed avrà adottato un efficace modello organizzativo secondo il Decreto 231 potrà beneficiare di un trattamento premiale, pur rimanendo pienamente responsabile per il risarcimento del danno", ha spiegato Sisto. 

La proposta di legge si distingue per un approccio bilanciato: da un lato introduce una severa componente sanzionatoria per chi viola le norme sulla sicurezza, dall’altro incentiva i datori di lavoro virtuosi a investire in modelli organizzativi e misure efficaci di prevenzione. "È una normativa che non solo punisce ma cerca di prevenire infortuni", ha aggiunto il vice ministro, sottolineando l’importanza di una cultura della sicurezza come pilastro per ridurre gli incidenti. 

Questa proposta arriva in un contesto ancora critico per il Paese: i dati sugli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche restano preoccupanti, nonostante gli sforzi delle istituzioni e delle imprese più attente. La speranza è che questa nuova fattispecie di reato, unita a un sistema di incentivi per chi rispetta le regole, possa rappresentare un cambio di paradigma nella tutela dei lavoratori e nella responsabilizzazione delle aziende. 

I dettagli della normativa saranno disponibili nei prossimi giorni, ma il messaggio è chiaro: non ci sarà più spazio per chi antepone il profitto alla sicurezza, mentre chi investirà nella prevenzione sarà riconosciuto e incentivato. Una svolta che potrebbe finalmente rendere il lavoro un luogo più sicuro per tutti. 

10/12/2024

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