Palermo – Il tribunale di Palermo ha assolto Matteo Salvini, leader della Lega e attuale vicepremier e ministro dei Trasporti, dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La vicenda, risalente all’agosto 2019, riguardava la decisione di Salvini, allora ministro dell’Interno, di negare per venti giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms.
La sentenza, che ha stabilito che “il fatto non sussiste”, ha messo fine a un dibattito politico e giudiziario che ha visto scontrarsi due visioni opposte sul tema dell’immigrazione. Salvini ha accolto il verdetto con entusiasmo: “Difendere la Patria non è un reato, ma un diritto. Dopo tre anni, ha vinto la Lega, ha vinto l’Italia. Andrò avanti ancora più determinato”.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione per l’assoluzione: “Questa sentenza dimostra quanto fossero infondate le accuse contro Salvini. Difendere i confini non dovrebbe mai essere motivo di accusa”. Anche il premier ungherese Viktor Orbán ha commentato: “La giustizia ha prevalso, un’altra vittoria per i patrioti”.
Tuttavia, non sono mancate le critiche. Oscar Camps, fondatore della Open Arms, ha ribadito l’impegno dell’ong: “La nostra missione è salvare vite, non ci fermeremo. Attendiamo le motivazioni dei giudici per valutare un eventuale appello”. Allo stesso modo, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha dichiarato che l’opposizione alle politiche di Salvini rimarrà ferma: “Le sentenze si rispettano, ma la nostra battaglia contro le scelte del governo continuerà”.
Il processo: accusa e difesa
L’accusa aveva richiesto una condanna a sei anni per Salvini, sostenendo che la privazione della libertà per i migranti non era giustificata né da ragioni di sicurezza nazionale né da altre motivazioni legittime. “I migranti avevano diritto a scendere perché uomini liberi, non per questioni di salute”, aveva sottolineato la procuratrice aggiunta Marzia Sabella.
Dall’altro lato, la difesa, guidata dall’avvocata Giulia Bongiorno, ha evidenziato come il ministro avesse agito nell’interesse del Paese, rispettando le normative sull’immigrazione e assicurando ai migranti cibo e riparo durante la permanenza a bordo della nave.
Le reazioni in aula e fuori
La sentenza ha suscitato applausi e cori dai banchi del centrodestra alla Camera, dove si stava discutendo la manovra. Salvini, visibilmente emozionato, ha abbracciato collaboratori e sostenitori. La compagna, Francesca Verdini, ha condiviso con lui un momento di commozione, mentre l’avvocata Bongiorno ha commentato: “Siete stati tutti bravi”.
L’opposizione, pur rispettando la sentenza, ha ribadito la propria posizione critica sulle politiche migratorie del governo. Giuseppe Conte, leader del M5S, ha dichiarato: “Prendiamo atto della sentenza, ma continueremo a criticare politicamente le scelte che hanno portato a questi eventi”.
Un caso che divide l’Italia
La vicenda della Open Arms ha rappresentato uno dei momenti più controversi della recente storia politica italiana, mettendo a confronto il dovere di accoglienza con il controllo delle frontiere. La sentenza di Palermo chiude il capitolo giudiziario, ma il dibattito politico e sociale resta più acceso che mai.
Salvini, dal canto suo, si è detto pronto a continuare la sua battaglia politica: “Sono orgoglioso di quello che ho fatto e lo rifarei. Gli italiani sanno da che parte sto, e io non mollerò”.
20/12/2024
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