Il tanto discusso vaccino Sputnik V prodotto dalla Russia, nonostante verso la fine del 2020 il presidente Vladimir Putin avesse annunciato l’imminente messa in commercio, non venne mai autorizzato dall’Ema.
Dopo oltre un anno, il susseguirsi delle tante varianti del Sars-Cov-2, l’arrivo di Omicron ha sollevato qualche perplessità sull’effettiva efficacia dei farmaci Pfizer e Moderna verso questo specifico ceppo. Invece, secondo i più recenti studi condotti dall’Istituto Spallanzani di Roma, condotte assieme all’Istituto Gamaleya di Mosca, lo stesso che sviluppò lo Sputnik V, questo siero sembra essere indicato anche contro la variante che ha fatto aumentare nuovamente la curva dei contagi.
Diversi esperimenti hanno mostrato che “oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione. I risultati sono estremamente incoraggianti per definire nuove strategie vaccinali in rapporto all’evoluzione delle varianti del Covid”.
21/01/2022
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