Il 10 gennaio segna il primo grande venerdì nero del 2025 con uno sciopero che coinvolgerà trasporti e scuola, dando il via a un mese di intense mobilitazioni sindacali in tutto il Paese. L'obiettivo delle proteste è il rinnovo dei contratti collettivi e il miglioramento delle condizioni lavorative.
Trasporti: treni, bus e aerei a rischio
Lo sciopero interesserà diversi settori del trasporto, creando disagi sia a livello locale che nazionale.
- Ferrovie: i lavoratori di RFI si fermeranno dalle 21 del 9 gennaio fino alle 20:59 del 10 gennaio. Trenitalia ha comunicato che saranno garantiti i "servizi minimi di trasporto", ma i treni in viaggio potrebbero fermarsi prima della destinazione finale se il tragitto non sarà completato entro un'ora dall'inizio dello sciopero.
- Trasporto pubblico locale: autobus, metro e tram saranno coinvolti in uno sciopero di 4 ore, con fasce orarie diverse a seconda delle città. A Roma, il servizio sarà a rischio dalle 8:30 alle 12:30, mentre a Milano la fascia non garantita sarà tra le 8:45 e le 12:45. A Napoli, l'agitazione interesserà le linee EAV dalle 19:32 alle 23:32.
- Trasporto aereo: disagi previsti negli aeroporti di Milano Linate, Malpensa, Venezia e Pisa. I lavoratori degli handler e del personale di terra aderiranno a scioperi di 24 ore, proclamati da diverse sigle sindacali.
Scuola: protesta del personale docente e non docente
Anche la scuola sarà coinvolta nello sciopero. Il personale docente, educativo e ATA di scuole pubbliche, private e comunali incrocerà le braccia per chiedere aumenti salariali, miglioramenti nelle condizioni lavorative e il rispetto di norme regionali e nazionali. Tra le rivendicazioni principali ci sono:
- Stipendi adeguati agli standard europei.
- Formazione specifica per i collaboratori scolastici che svolgono mansioni di assistenza agli alunni con disabilità.
- Eliminazione delle penalizzazioni per chi aderisce agli scioperi.
Motivi della protesta
Le ragioni dello sciopero sono profonde e radicate nelle difficili condizioni lavorative di molti settori. Tra le criticità segnalate dai sindacati ci sono:
- Stipendi inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita.
- Contratti nazionali che non tutelano abbastanza i diritti dei lavoratori.
- Orari e carichi di lavoro eccessivi che compromettono l’equilibrio tra vita privata e professionale.
Gennaio: un mese di proteste
Il 10 gennaio è solo l'inizio di una lunga serie di mobilitazioni. Secondo il calendario pubblicato dalla Commissione di Garanzia, sono previsti oltre 50 scioperi solo a gennaio, molti dei quali a livello locale. Tra questi, spiccano le proteste dei metalmeccanici, in programma tra il 13 e il 15 gennaio, e quelle del settore aerospaziale, difesa e sicurezza.
Disagi previsti
La giornata di venerdì 10 gennaio si preannuncia particolarmente complessa per chi dovrà spostarsi o usufruire di servizi pubblici. Le principali città italiane, come Roma, Milano e Napoli, saranno le più colpite, ma gli effetti si faranno sentire su scala nazionale.
Con questa mobilitazione, i lavoratori lanciano un segnale forte: la necessità di rivedere contratti e condizioni lavorative non può più essere ignorata. Il mese di gennaio sarà un banco di prova per il dialogo tra sindacati e istituzioni, con la speranza di raggiungere risultati concreti.
09/01/2025
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