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EARTH DAY: L’ANVCG PARTECIPA AL VILLAGGIO PER LA TERRA

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l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) ha partecipato - insieme alla Campagna Italiana Contro le Mine (CICM) ed al Centro di Eccellenza C-IED dell'esercito italiano -  al Villaggio per la Terra (www.villaggioperlaterra.it) dell’Earth Day Italia, presso il galoppatoio di Villa Borghese a Roma. Tra le attività previste, la simulazione della bonifica di un campo minato, durante la quale i partecipanti hanno potuto vedere le attrezzature e gli equipaggiamenti in dotazione ai reparti del Genio e mettere in pratica alcune tecniche per ricercare possibili minacce esplosive. È un modo, questo, di richiamare l'attenzione sul grave problema costituito dalla permanenza sui territori un tempo teatro di conflitti di mine e ordigni bellici inesplosi, che inquinano la terra e ne pregiudicano il suo sviluppo.

Partecipando a questa specifica iniziativa l'ANVCG ha inteso evidenziare lo stretto collegamento che intercorre tra i 5 pilastri della Mine Action (bonifica umanitaria; educazione al rischio ordigni inesplosi; assistenza ai sopravvissuti, distruzione delle scorte; advocacy e sensibilizzazione per l’universalizzazione delle convenzioni di riferimento e di salvaguardia dei diritti umani) e i diversi SDGs.

"Gli effetti devastanti dell'uso delle armi non terminano con le ostilità, anzi. Mine e altri ordigni bellici rimangono sul territorio per molti anni e non smettono di essere letali per la popolazione civile che cerca di ricostruire la propria vita dalle macerie" ha dichiarato il Presidente Nazionale Giuseppe Castronovo, cieco dall’età di nove anni a causa di un ordigno bellico inesploso. "E' per questo motivo che l'ANVCG, i cui associati, come me, ancora portano sul corpo i segni di queste armi vigliacche, è qui oggi ed è anche la ragione per cui negli ultimi anni stiamo cercando di porre in atto iniziative concrete ed efficaci per la sensibilizzazione sul problema. Ne sono un esempio la Campagna Stop alle Bombe sui civili, che denuncia la permanenza delle armi esplosive nelle zone urbane anche dopo la fine della guerra, o il nuovo progetto De-Active, che partirà a breve, attraverso il quale ci proponiamo di rendere più sicuro il territorio e di sensibilizzare la società civile, così da attuare una vera e propria campagna di informazione, prevenzione ed educazione al rischio nei confronti di un tema poco conosciuto e sottovalutato".

30/04/2019

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