Ha aperto le porte la nona edizione di Slow Fish, la manifestazione internazionale dedicata al pesce e alle risorse del mare, organizzata da Slow Food e Regione Liguria con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Comune di Genova e con il sostegno della Camera di Commercio di Genova, in programma a Genova fino a domenica 12 maggio.
Un’edizione molto incentrata sui temi ambientali e sul ruolo che noi consumatori possiamo avere a tutela di questa risorsa, bene comune per l’umanità, ascoltando finalmente gli appelli della scienza.
Salvatore Micillo, sottosegretario del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare: "Il mare è una risorsa preziosa, che offre grandi opportunità, e come tale va difesa. Come Sottosegretario all’Ambiente ho la fortuna di avere la delega alla tutela del mare e di poter lavorare in un momento in cui l’ambiente in generale, e la salvaguardia del mare in particolare, sono tornate al centro dell’azione di Governo. Oggi a Slow Fish inauguriamo anche il primo di una serie di incontri all’interno della campagna #IoSonoMare, che abbiamo lanciato in collaborazione con ISPRA SNPA per raccontare ai cittadini lo stato del mare e quanto lo Stato fa per il mare. Il marine litter è un problema serio, con gravi ripercussioni anche sulla catena alimentare, e se pensiamo che anche dai dati del monitoraggio marino, che presentiamo oggi, è emerso che circa l’80% dei rifiuti trovati in mare e sulle spiagge è composto da plastica, capiamo la portata del problema. Oltre alla grande campagna di sensibilizzazione #PlasticFree, il 4 aprile scorso è stata approvata in Consiglio dei Ministri la legge Salva Mare che ci aiuterà a salvare i nostri mari dal disastro ambientale a cui li stavamo condannando. Finalmente i pescatori potranno portare a riva tutta la plastica pescata (il 50% del pescato), che fino a oggi erano costretti a ributtare in acqua, aiutandoci a ridurre la presenza di rifiuti in mare. I pescatori che diventeranno “spazzini” del mare potranno avere un certificato ambientale e la loro filiera di pescato sarà adeguatamente riconoscibile e riconosciuta".
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