Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in questi giorni dovrà affrontare due importanti questioni che stanno creando non pochi contrasti: il Mes e il Recovery Fund. Secondo il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, quando mercoledì ci si riunirà per discutere sul Mes, se verrà confermato il voto contrario di alcuni dissidenti, la stabilità del governo non sarà messa a rischio, dato che “chi vota ‘no’, vota contro una decisione presa dal gruppo M5S”.
Per poter “smussare la fronda pentastellata”, si è ipotizzato di presentare in Aula una risoluzione unitaria. Infatti, parlamentari, presidenti di commissione e capigruppo, sono al lavoro per spiegare chiaramente le motivazioni del ‘no’ e sottolineare che acconsentire alla riforma, non vuol dire accettare i principi del fondo-salva Stati. Crimi, aggiunge: “A noi questa riforma non piace ma mentre a dicembre 2019, potevamo permetterci di dire ‘assolutamente no’, oggi siamo in un anno in cui c'è una crisi pandemica, in cui l'Ue ha dimostrato di mettere in campo strumenti nuovi. Questa riforma è un modo per chiudere il capitolo”.
In giornata il Consiglio dei ministri perfezionerà il piano del Recovery plan e della task force che però Italia viva, proprio non condivide. Durante l’incontro indetto dal premier sul Recovery avvenuto nella notte, gli esponenti di Italia viva, Ettore Rosato e Maria Elena Boschi hanno confermato le perplessità sull’istituzione della task force, continuando a disapprovare le decisioni di Conte, per non aver reso partecipi i ministri.
07/12/2020
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