Che i ghiacciai di tutto il Pianeta siano in stato di sofferenza, soggetti a un progressivo e inesorabile ritiro, è dato noto. Che tale fenomeno sia legato ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento globale è un altro elemento assodato. Abbiamo anche avuto modo di parlare più volte di un fenomeno definito dagli scienziati stairway to heaven, la scala verso il paradiso: termine con cui si indica in chiave poetico-musicale, lo spostamento a quote più elevate della biodiversità alla ricerca dell’optimum per sopravvivere, di nuovi habitat da colonizzare.
Un team internazionale coordinato dalla Stanford University ha cercato di fornire risposte a tale fenomeno: le specie vegetali colonizzino le aree un tempo ricoperte di ghiacci.
il team ha combinato i dati storici sul ritiro dei 4 ghiacciai con l’analisi delle condizioni ambientali locali e la distribuzione e le caratteristiche ecologiche di 117 specie di piante, elaborando dei modelli di distribuzione su un arco temporale di 5000 anni. Tempo medio di quello che definiscono range di scomparsa di un ghiacciaio secondo uno scenario di stampo conservativo.
I ricercatori della Stanford University, Università dell’Insubria, Università di Milano e MUSE di Trento, hanno evidenziato come quelle che vengono definite specie pioniere, ovvero le prime a colonizzare un terreno libero, in questo caso reso libero dallo scioglimento dei ghiacci, tendano a diventare in poco tempo specie a rischio, a seguito dell’arrivo di specie più aggressive che estromettono le pioniere dall’habitat, determinando così un decremento della biodiversità.
Il ritiro dei ghiacciai, secondo gli scienziati, influenzerebbe il 51% delle specie in esame. Di queste il 29% trarrebbe giovamento dal fenomeno, il 22% invece sarebbe destinato all’estinzione
28/02/2021
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