Tiziana Cantone, la giovane trentunenne di Napoli, che nel 2016 fu vittima di Revenge porn e in seguito fu trovata senza vita, secondo le nuove indagini, non si sarebbe suicidata ma sarebbe stata assassinata.
All’epoca dei fatti, quando il corpo venne ritrovato, gli inquirenti non diedero importanza ad alcuni segni sul collo, in quanto si pensò ad un suicidio, dato che solo poco tempo prima, era stato divulgato su internet un suo video, diventato virale, che la ritraeva in un atto sessuale.
A giugno, come richiesto più volte da Maria Teresa Giglio, madre della vittima, il corpo è stato riesumato e, per effettuare le nuove valutazioni, la Emme Team che assiste la mamma di Tiziana ha chiamato il professor Mariano Cingolani, lo stesso consulente intervenuto nel caso di Meredith Kercher.
Secondo quanto riportato dal Messaggero, le nuove indagini si basano sulle stesse foto scattate alla trentunenne dalle forze dell’ordine, dopo il rinvenimento del corpo. Le nuove analisi, evidenziano che sul collo erano presenti due segni, dove, il primo rappresenterebbe lo strangolamento, il secondo la simulazione del suicidio.
Il perito ipotizza che la ragazza sia stata asfissiata con la pashmina rinvenuta sul luogo, la stessa con cui si sarebbe provocata la morte. Sulla sciarpa, erano state ritrovate anche tracce di Dna di tipo maschile, ma nel 2016 non furono ritenute importanti, così come la piccola ferita sul mento della vittima, che potrebbe essere stata causata dalla colluttazione con l’assassino.
28/08/2021
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