Una nuova devastante ondata di maltempo ha colpito l’Emilia-Romagna nelle ultime 48 ore, con effetti particolarmente gravi nella zona tra Ravenna e Brisighella. Le piogge torrenziali, che hanno raggiunto punte di oltre 350 millimetri, hanno provocato l’esondazione dei fiumi Marzeno e Lamone, causando evacuazioni di massa, frane e danni ingenti. Oltre un migliaio di persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni, di cui 800 solo nella provincia di Ravenna.
I soccorsi sono stati massicci e tempestivi. Oltre 200 interventi sono stati effettuati dai Vigili del Fuoco, mentre più di 500 volontari delle associazioni di protezione civile provenienti da diverse regioni italiane, tra cui Veneto, Toscana e Lombardia, sono giunti sul posto per prestare aiuto. Tra le operazioni di salvataggio più critiche, molte persone sono state soccorse tramite gommoni e elicotteri.
L'ondata di maltempo, scatenata dal ciclone Boris, ha già fatto due dispersi nel ravennate e costretto migliaia di cittadini a passare la notte in strutture d’emergenza. Le autorità locali, tra cui i sindaci dei comuni più colpiti, hanno lanciato un accorato appello alla popolazione: "Restate ai piani alti" per evitare ulteriori rischi legati all'innalzamento delle acque.
La situazione è particolarmente delicata nel forlivese, cesenate e ravennate, dove molte scuole rimarranno chiuse anche nella giornata di venerdì 20 settembre. La circolazione ferroviaria, sospesa per ore, ha ripreso lentamente tra Faenza e Forlì, ma permangono criticità in diverse tratte regionali. Anche nelle Marche, colpite dal maltempo, la situazione sta gradualmente migliorando, ma frane e allagamenti continuano a causare disagi, soprattutto nella zona di Ancona.
Il ciclone Boris ha riportato alla memoria l’alluvione del maggio 2023, che aveva già devastato l’Emilia-Romagna e le Marche. Ora, a distanza di soli 16 mesi, la regione si trova nuovamente in ginocchio. La politica non è rimasta immune dalle polemiche, con uno scambio di accuse sulle responsabilità della gestione del territorio e la prevenzione di simili disastri. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha dichiarato che si sta valutando la dichiarazione dello stato di emergenza per affrontare la crisi.
L’allerta rossa rimarrà attiva anche per la giornata di domani in Romagna e nel bolognese, segno che la situazione rimane critica nonostante un lieve miglioramento delle condizioni meteo. L’attenzione resta alta, mentre i cittadini e le autorità sperano in una tregua del maltempo e in un rapido ritorno alla normalità.
19/09/2024
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