Con l'arrivo dell'autunno, la campagna vaccinale contro l'influenza è iniziata in diverse regioni italiane, ma in modalità non omogenea, come sottolinea Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). Le vaccinazioni sono già partite in regioni come Toscana, Lazio e Lombardia, mentre altre, come la Basilicata, avvieranno le somministrazioni più tardi, a inizio novembre. Le dosi di vaccino, per fortuna, sono arrivate in anticipo quest'anno rispetto al passato, sebbene ci siano ancora differenze regionali dovute a scelte logistiche e modalità di distribuzione.
Chi può vaccinarsi?
Le vaccinazioni sono aperte per specifiche fasce di popolazione, in linea con le raccomandazioni del Ministero della Salute. In particolare, la vaccinazione anti-Covid 19 è disponibile per tutti, ma viene prioritariamente raccomandata agli over 80, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità e agli operatori sanitari e sociosanitari.
La campagna antinfluenzale è rivolta prevalentemente agli over 60, alle persone fragili e ai bambini fino ai sei anni. Oltre al vaccino antinfluenzale, viene promossa anche la vaccinazione anti-pneumococcica, particolarmente indicata per anziani e persone fragili.
Dove vaccinarsi?
Le vaccinazioni anti-Covid 19 sono accessibili in ospedali, centri delle Aziende sanitarie locali (ASL), Aziende ospedaliere e Policlinici, con una disponibilità di oltre 500mila dosi, che potrebbe aumentare in base alle esigenze. Inoltre, il contributo dei medici di medicina generale sarà fondamentale per garantire una distribuzione capillare, seguiti successivamente dalle farmacie di comunità.
Tuttavia, le differenze logistiche rimangono evidenti. Scotti spiega che mentre i vaccini Covid vengono distribuiti a livello nazionale, con il centro di smistamento a Pratica di Mare, facilitando la consegna nelle regioni più vicine, per i vaccini antinfluenzali e altri (come quello contro il meningococco) l'acquisto avviene tramite gare regionali, creando ritardi nella distribuzione alle regioni più lontane o con logistiche più complesse.
Medici di famiglia e nuove modalità di accesso
Un altro aspetto importante della campagna vaccinale è il cambiamento nelle modalità di accesso agli studi dei medici di famiglia. Sempre più medici stanno adottando il sistema degli appuntamenti, una pratica ereditata dalla pandemia da Covid-19, con lo scopo di evitare assembramenti e migliorare la qualità dell'assistenza. Questa scelta sta avendo un impatto positivo, riducendo la diffusione di infezioni come l'influenza e permettendo un accesso più organizzato e fluido.
Secondo Scotti, questo modello offre diversi vantaggi, anche se presenta alcune limitazioni. Nonostante l'organizzazione degli appuntamenti, i medici devono comunque rimanere flessibili e rispondere alle richieste di intervento non urgenti ma comunque non rimandabili.
Con l'influenza che continua a rappresentare una sfida stagionale, e la necessità di proteggere le fasce più deboli della popolazione, l'importanza della campagna vaccinale quest'anno appare cruciale. Grazie alla collaborazione tra medici, strutture sanitarie e farmacie, l'obiettivo rimane quello di garantire una copertura vaccinale ampia e tempestiva, riducendo il rischio di complicazioni legate alle malattie infettive.
03/10/2024
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