Il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge che introduce il reato universale per la maternità surrogata, anche conosciuta come "gestazione per altri" (GPA). Il provvedimento, che ha ottenuto 84 voti favorevoli e 58 contrari, è stato presentato dalla deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi, ed era già stato approvato dalla Camera il 26 luglio 2023. Con questa legge, l'Italia diventa uno dei pochi Paesi al mondo a punire la maternità surrogata anche se realizzata all'estero da cittadini italiani. La pena prevista è fino a due anni di carcere e una sanzione pecuniaria che può arrivare a un milione di euro.
Modifica della legge 40/2004
La nuova normativa modifica l’articolo 12 della legge n. 40 del 2004, che regolamenta la procreazione medicalmente assistita. In particolare, viene estesa la punibilità anche ai cittadini italiani che ricorrono alla gestazione per altri all'estero, aggiungendo al testo legislativo la clausola che permette l’applicazione della legge italiana anche per fatti commessi al di fuori dei confini nazionali. La maternità surrogata, che prevede la gestazione di un bambino da parte di una persona per conto di terzi, era già vietata in Italia, ma la nuova disposizione mira a contrastare il fenomeno anche in ambito internazionale.
Le reazioni politiche
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso piena soddisfazione per l'approvazione del provvedimento, definendolo "una norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini". Meloni, in un messaggio su X (ex Twitter), ha ribadito che "la vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio".
Il voto al Senato è stato preceduto da momenti di forte tensione tra maggioranza e opposizione. I detrattori del disegno di legge, tra cui esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e della sinistra, hanno espresso dure critiche, definendo il testo "incostituzionale" e "disumano". La vicecapogruppo del PD, Anna Rossomando, ha sottolineato come la norma sia "irragionevole" e in contrasto con le decisioni della Corte Costituzionale italiana e della Corte Europea dei diritti dell'uomo. Anche Ilaria Cucchi, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, ha duramente criticato la legge, definendola "un atto disumano contro genitori e bambini, che alimenta stigma e discriminazione".
La maternità surrogata: una questione controversa
La maternità surrogata è una pratica che permette a coppie impossibilitate ad avere figli, per motivi biologici o medici, di diventare genitori grazie all’aiuto di una terza persona, la gestante. Questa tecnica, ampiamente diffusa a livello globale, viene regolamentata in maniera diversa nei vari Paesi: in alcuni Stati è permessa solo in forma altruistica, mentre in altri è consentita anche a livello commerciale. In Italia, la GPA è vietata dal 2004 e la nuova legge inasprisce ulteriormente la posizione del Paese contro questa pratica.
Le critiche alla norma approvata si concentrano soprattutto sugli effetti che potrebbe avere sulle famiglie "arcobaleno", ossia quelle formate da coppie dello stesso sesso, che in molti casi ricorrono alla GPA per avere figli. Le opposizioni denunciano che la legge penalizzi, di fatto, queste famiglie, privandole della possibilità di avere un riconoscimento legale completo.
Un dibattito destinato a continuare
L'approvazione della legge sulla maternità surrogata segna un passaggio importante nella legislazione italiana sulla procreazione assistita, ma il dibattito è tutt'altro che concluso. Le reazioni fortemente polarizzate dimostrano quanto la questione sia delicata, coinvolgendo non solo aspetti legali e medici, ma anche etici, sociali e culturali. È probabile che nei prossimi mesi il tema continui a essere al centro dell’agenda politica e del dibattito pubblico, con possibili ricorsi in sede giuridica, sia nazionale che europea.
17/10/2024
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