La crisi ucraina continua a intensificarsi, alimentando le preoccupazioni per una possibile escalation su scala globale. Il presidente russo Vladimir Putin ha rivolto un discorso alle forze armate, trasmesso in televisione, in cui ha accusato gli Stati Uniti di spingere il mondo verso un conflitto globale.
Pronti a qualsiasi sviluppo degli eventi
Nel suo intervento, Putin ha dichiarato che la Russia è pronta sia a risolvere pacificamente la situazione sia a rispondere con fermezza a qualsiasi escalation. Durante il discorso, il leader russo ha sottolineato che l’Ucraina ha utilizzato missili di fabbricazione statunitense e britannica per colpire obiettivi all'interno del territorio russo, un'azione che Mosca considera una grave provocazione.
Attacco su Dnipro: un nuovo missile balistico testato
Tra le notizie più rilevanti, la Russia ha colpito la città ucraina di Dnipro con un missile balistico a medio raggio, denominato Oreshnik. Secondo fonti ucraine, citate dall'AFP, il missile non era equipaggiato con una testata nucleare, ma rappresenta comunque una novità tecnologica nell’arsenale russo.
L’aeronautica militare ucraina ha riportato anche il lancio di un missile intercontinentale dalla regione di Astrakhan, un evento senza precedenti nella guerra in corso. Tuttavia, diversi funzionari occidentali hanno messo in dubbio la natura intercontinentale dell’arma, suggerendo che potrebbe trattarsi di un altro tipo di missile balistico.
Reazioni occidentali e timori di escalation
Il Guardian e altri media internazionali hanno evidenziato che la comunità occidentale sta ancora valutando le implicazioni di questi attacchi. Intanto, la Gran Bretagna è stata accusata da Mosca di essere direttamente coinvolta nel conflitto, dopo che i suoi missili a lungo raggio Storm Shadow sono stati utilizzati per colpire obiettivi in Russia. L'ambasciatore russo a Londra, Andrei Kelin, ha dichiarato che questi attacchi non sarebbero possibili senza il supporto di personale britannico e della NATO.
Zelensky e la Crimea: aperture diplomatiche
Sul fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha sottolineato la disponibilità a recuperare la Crimea, occupata dalla Russia dal 2014, attraverso la diplomazia. In un’intervista a Fox News, Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina non è disposta a sacrificare migliaia di vite per riprendere la penisola con la forza, pur ribadendo l'intenzione di non riconoscere mai come russi i territori occupati.
Un equilibrio fragile
La situazione sembra muoversi su un equilibrio precario, dove ogni nuova mossa rischia di far precipitare la crisi in un conflitto di portata ancora maggiore. Mentre Putin assicura che la Russia è pronta a ogni scenario, l’Occidente valuta come rispondere alle nuove provocazioni militari. Sullo sfondo, i timori di un’escalation globale continuano a crescere, rendendo sempre più urgente la ricerca di una soluzione diplomatica.
21/11/2024
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