Una correlazione tra la Sars-CoV-2 e la vitamina D, era già stata evidenziata da precedenti studi effettuati dall’Università di Torino. In queste ore è tornata all’attenzione grazie alla ricerca dell’ospedale Sant'Andrea di Roma in collaborazione con l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, pubblicata sulla rivista ‘Respiratory Research’.
Secondo lo studio effettuato, in cui si analizza anche l’incidenza della carenza da VitD correlata alle patologie polmonari, è stato evidenziato che su cinquantadue pazienti, coloro che presentavano una carenza di vitamina D, hanno contratto la Sars-CoV-2, con una percentuale esponenzialmente più alta di complicazioni gravi.
I ricercatori però, prontamente sottolineano che non vi è evidenza che l’assunzione di VitD, difenda dal Covid-19 e neppure che limiti l’insorgenza di forme gravi. Gli scienziati affermano: “I soggetti con bassi livelli di vitamina D, al momento del test Covid-19, erano a più alto rischio di essere positivi, rispetto ai soggetti con sufficiente stato di VitD.”
La carenza di quello che in realtà è un ormone, conosciuto anche come la vitamina del sole, compromette notevolmente il sistema immunitario e favorisce l’insorgenza delle infezioni acute delle vie respiratorie.
24/03/2021
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