Un’offerta di lavoro stabile a Michela Piccione, tra i 36 nuovi Cavalieri della Repubblica nominati a Dicembre dal presidente Mattarella, è giunta dalla Tim. La 35enne denunciò le condizioni di sfruttamento nel call center di Taranto in cui era impiegata, poi chiuso dopo un esposto presentato con la Slc Cgil, che ora rende nota l’offerta dell’impresa di telecomunicazioni, migliore rispetto alle sue attuali condizioni, regolari, di lavoratrice a progetto.
Nel call center chiuso dopo la denuncia di Michela, le operatrici ricevevano paghe da fame, da 33 centesimi a un massimo di 1,18 euro l’ora, con tagli in caso di assenza anche di soli tre minuti per andare alla toilette.
Ma quello che le ha fatto più male è stato lo sfogo di una collega: «Non ce l’ho fatta più quando ho visto le lacrime di una madre che ci ha detto “Con i 92 euro guadagnati a dicembre cosa dirò ai miei figli? Quali regali di Natale metterò sotto l’albero?”». Così ha denunciato tutto ad Andrea Lumino, segretario generale di Slc Cgil Taranto. La paura di denunciare c’era.
Qualcuno le faceva credere di essere «un’infame, che avesse sbagliato a raccontare tutto»: «Mi dicevano “non ti chiamerà più nessuno per lavorare”, molti colleghi non mi hanno rivolto la parola, altri mi hanno offesa perché avevano perso il posto di lavoro. Poi, anche grazie al sindacato, sono stati tutti ricollocati. A distanza di tempo, dico con grande convinzione che lo rifarei altre mille volte».
19/06/2021
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