In caso di viaggi all’estero, col nuovo dpcm in vigore dal 13 ottobre al 13 novembre 2020, i cittadini che che si sposteranno in alcuni paesi considerati a rischio dovranno compilare un’autocertificazione dichiarando il motivo del trasferimento, che comunque è consentito solo per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza o rientro presso il proprio domicilio.
Sono 16 i Paesi per cui gli ingressi in Italia sono bloccati a chi vi ha soggiornato o transitato nelle due settimane precedenti: Armenia,Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Colombia,Kosovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana
Dal divieto sono però esclusi i cittadini dell’Unione Europea, quelli residenti nell’area Schengen, nel Regno Unito, nel Principato di Monaco, in Andorra, a Città del Vaticano e a San Marino nonché i loro familiari che abbiano la residenza anagrafica in Italia ma solo in caso di urgenza e necessità improrogabili da motivare tramite autocertificazione e al ritorno in Italia dovranno osservare la quarantena, senza per forza sottoporsi al tampone.
Il test è invece obbligatorio per chi arriva da Belgio, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Paesi Bassi (esclusi i territori situati al di fuori del continente europeo), Repubblica Ceca, Spagna (inclusi territori nel continente africano) e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord (inclusi isole del Canale, Gibilterra, isola di Man e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori al di fuori del continente europeo).
15/10/2020
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