Si è concluso ieri, il 93° Congresso nazionale SIU, Società Italiana di
Urologia, dove fra i numerosi argomenti trattati, non sono potuti mancare i
risultai delle ricerche effettuate su pazienti colpiti dal Covid-19.
A fine agosto sulla rivista scientifica “Annals of Oncology” è stato
pubblicato uno studio italiano effettuato su oltre nove mila pazienti. La
ricerca ha confermato un dato che era già emerso dai primi giorni della
pandemia: ad essere più colpiti dal Covid-19 sono gli uomini con il circa
70%.
Proprio questo dato ha portato i ricercatori a presupporre che la causa della
maggior possibilità di contrarre il virus, sia da ricercare negli ormoni
sessuali maschili. Da qui l’idea di prendere in considerazione l’eventualità
di utilizzare un approccio simile a quello attuato per i tumori alla prostata
o per il trattamento dell’alopecia.
Dai dati riportati al congresso, sembra che l’intuizione sia stata ampiamente
confermata: infatti, il rischio di essere contagiati,
per i pazienti a cui sono stati somministrati i trattamenti antiandrogeni
per il tumore alla prostata, è inferiore di ben quattro volte rispetto a coloro
che non vengono trattati con gli stessi farmaci.
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