Preoccupa la notizia che si è diffusa in queste ore di un nuovo Dpcm che
introducendo ulteriori limitazioni, porterebbe l’Italia ad un secondo
lockdown già dal 9 novembre. Ieri durante l’intervento di Conte presso la
Camera dei deputati, alla luce degli ultimi dati sempre più preoccupanti, è
trapelato che purtroppo negli ultimi giorni le persone affette da Covid-19
sono sempre più in aumento toccando un nuovo record. Fondamentale
risulterà il monitoraggio dei contagi giornalieri e gli effetti delle misure
introdotte dal decreto Ristori, che ha portato alla chiusura totale di palestre
e piscine e il blocco di locali, bar e ristoranti dalle ore 18. Il governo ritiene
che per valutare se le nuove limitazioni hanno prodotto gli effetti
desiderati, sarà necessario attendere circa due settimane. Ne consegue
che prima del 9 novembre sarà impossibile poter ipotizzare qualunque altra
misura di contenimento. Nel caso la situazione dovesse peggiorare, tra il 7 e
l’8 novembre verrebbe studiato un ulteriore decreto. Ipotizzare un secondo
lockdown con le stesse modalità attivate lo scorso marzo, significherebbe
mettere l’Italia in ginocchio. Per questo motivo si sta valutando un
lockdown soft, morbido, che prevederebbe:
apertura di scuole, aziende, uffici, servizi pubblici e negozi di prodotti
alimentari; tutte le altre attività chiuse;
gli spostamenti, probabilmente, saranno consentiti esclusivamente per
lavoro, scuola, motivi di salute e per rifornimento di generi alimentari;
bloccati gli spostamenti fuori dal proprio comune o dalla regione di
residenza.
Non si esclude nelle zone più critiche, l’eventualità di lockdown localizzati.
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