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NUOVO DPCM, IN VIGORE DAL 4 DICEMBRE

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Dopo giorni di attesa del nuovo Dpcm, oggi Roberto Speranza il ministro della Salute, ha spiegato quali saranno le misure per contrastare la diffusione del Covid-19 durante le imminenti festività.

Come anticipato nei giorni scorsi, molte delle misure già in vigore, saranno confermate ma ci saranno anche alcuni cambiamenti.

Il nuovo Dpcm, che entrerà in vigore il 4 dicembre, conferma la divisione dell’Italia nelle tre fasce di colore: rossa, arancione e gialla. Speranza, nel suo intervento al Senato, esordisce con l’affermare che: “Dall’analisi dei dati, emerge che l’insieme delle misure inizia a dare i primi risultati. Le misure stanno funzionando e le valutazioni dei nostri scienziati si stanno rivelando fondate. Il prossimo monitoraggio dovrebbe confermare la discesa dell’Rt, questo è essenziale per riportare la situazione sotto controllo”.

Il ministro della Salute, nel suo discorso, ha dichiarato che questi dati in continuo miglioramento, non devono illuderci con la conseguenza di “abbassare la guardia”, in quanto il rischio di una terza ondata è molto alto e il popolo italiano conosce bene i danni che il virus provocherebbe. Purtroppo, sono necessarie ancora diverse settimane di sacrifici per evitare di ricreare la stessa gravosa situazione che si è verificata in seguito al “liberi tutti”, successivo al primo lockdown.

Il ministro affronta il delicato argomento delle feste natalizie, ricordando che poco dopo agosto, i contagi erano “solo” 1600 al giorno, per arrivare, nelle scorse settimane, a toccare livelli superiori ai 40 mila casi. Per evitare di ritrovarci ben presto nella temutissima terza fase, obbligando gli italiani ad affrontare un nuovo periodo di chiusure totali, è necessario che “Le feste vanno affrontate con serietà”.


Per quanto riguarda gli spostamenti, “L’orientamento del governo è di confermare il modello delle Regioni per scenari e rischi”. Infatti, è stato riscontrato che, questo modello di suddivisone delle Regioni con le tre fasce di colore, ha funzionato e ha portato numerosi benefici. Attualmente sono tante le regioni che a breve potrebbero cambiare colore ma il governo, non ha intenzione di allentare la stretta anzi, ha pensato di consolidare alcune limitazioni: coprifuoco dalle ore 22, anche per i giorni Natale e Capodanno;il 25, 26 e 1° gennaio non si potrà uscire dai Comuni;

divieto di circolazione tra regioni;

limitare al massimo i viaggi all’estero;

quarantena obbligatoria per coloro che, dopo il 20 dicembre, torneranno dall’estero.

Tra i tanti obiettivi, c’è quello di “riportare studenti in presenza”, sempre tenendo ben presente la situazione epidemiologica che nei prossimi giorni si prospetterà.

I primi vaccini, disponibili con molta probabilità da gennaio, saranno gratuiti per tutti gli italiani e secondo le previsioni saranno necessarie due dosi per ognuno. Speranza, tiene a precisare che il governo, attiverà tutti i protocolli per garantire la totale sicurezza: “Disporre di vaccini sicuri non può essere subordinato da qualsiasi altro interesse. Serve ancora prudenza e cautela, in quanto attualmente nessun vaccino è stato approvato”. Per ora il governo non ha alcuna intenzione di imporre a nessuno la vaccinazione, l’obiettivo è quello di arrivare all’immunità di gregge.

Se la sperimentazione continuerà a dare i risultati sperati, l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, ritiene che il vaccino Pzifer sarà disponibile il 29 dicembre mentre quello Moderna, il 13 gennaio. Secondo quanto ipotizzato verranno vaccinati prima il personale medico e paramedico, a seguire residenti e operatori delle Rsa, gli anziani, personale scolastico, forze dell’ordine e personale che opera nelle carceri. Nel caso, dovessero crearsi dei focolai in zone precise del Paese, i vaccini verranno prontamente distribuiti.

È stato valutato che per realizzare il programma di vaccinazione saranno necessarie circa 20 mila persone, tant’è che si è pensato di reclutare anche tanti specializzandi di medicina. Naturalmente, la somministrazione del vaccino seguirà “Procedure uguali per tutte le aree del Paese. L’obiettivo fondamentale è predisporre una sorveglianza monitorando gli eventi avversi ai vaccini, individuando eventuali problematiche.

02/12/2020

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