L’Unione Europea sceglie Kiev per inviare un segnale forte e inequivocabile a Donald Trump. Il 24 febbraio, terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, i massimi vertici comunitari si riuniranno nella capitale ucraina per ribadire il loro sostegno al presidente Volodymyr Zelensky e al popolo ucraino.
Alla missione parteciperanno la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Anche alcuni leader nazionali hanno confermato la loro presenza, tra cui il premier spagnolo Pedro Sanchez, e altri potrebbero aggiungersi nelle prossime ore.
La posizione di Macron: un messaggio a Trump e a Putin
Uno dei protagonisti del dibattito internazionale è il presidente francese Emmanuel Macron, che il 24 febbraio non sarà a Kiev bensì alla Casa Bianca per un incontro con Trump. Macron ha risposto con fermezza alle dichiarazioni dell’ex presidente americano, che aveva definito Zelensky un “dittatore senza elezioni”. “Non possiamo essere deboli di fronte a Putin. Non è nel tuo interesse, Donald”, ha dichiarato Macron in una diretta social, ribadendo che il presidente ucraino è stato eletto democraticamente, a differenza del leader russo.
Macron ha anche rispedito al mittente le affermazioni di Mosca sull’adesione di Kiev all’UE e alla NATO: “Nessuno può permettersi di dire che l’Ucraina non ha diritto di entrare nell’Unione Europea o nell’Alleanza Atlantica”. Un’affermazione che trova il sostegno di molti partner europei, ma non della Germania né della stessa von der Leyen, con cui Macron ha divergenze sul tema della difesa europea.
Europa in ordine sparso: attesa per i colloqui con Washington
In questi giorni, i governi europei appaiono divisi sulle strategie da adottare per il conflitto ucraino. La Francia e il Regno Unito, con il premier Keir Starmer, si sono spinte fino a ipotizzare l’invio di truppe in Ucraina dopo un eventuale accordo di pace. Un tema che sarà discusso nei prossimi incontri internazionali, in particolare nel bilaterale tra Trump e Starmer previsto per giovedì.
L’Europa, intanto, cerca di ricompattarsi. Un Consiglio Europeo straordinario potrebbe tenersi dopo i viaggi di Macron e Starmer negli Stati Uniti, ma solo se emergerà una linea comune sulla crisi ucraina. “Zelensky è stato eletto legittimamente”, ha ribadito Antonio Costa, confermando la necessità di riaffermare il sostegno a Kiev.
Il nodo Orban e il fronte ungherese
Non tutti i leader europei condividono questa posizione. L’Ungheria di Viktor Orban continua a mostrarsi scettica sulle sanzioni contro la Russia. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha già dichiarato che Budapest non sosterrà il rinnovo delle blacklist contro individui ed entità russe, sebbene abbia dato il via libera al sedicesimo pacchetto di misure restrittive contro Mosca. Questo tema sarà al centro del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’UE previsto per lunedì.
In uno scenario geopolitico sempre più complesso, l’Unione Europea prova a rilanciare il proprio ruolo sulla scena internazionale. La visita a Kiev dei vertici comunitari sarà un momento chiave per riaffermare l’impegno dell’Europa nei confronti dell’Ucraina e per rispondere, con i fatti, alle incertezze e ai messaggi contraddittori che arrivano da Washington.
21/02/2025
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