Nel workshop di apertura, “La salvaguardia dell’ambiente costiero e la lotta all’inquinamento marino”, la Guardia costiera ha illustrato i sistemi di telerilevamento in dotazione alla componente aerea del Corpo, sistemi che consentono di individuare le principali cause di inquinamento del nostro mare, nonché le campagne di sensibilizzazione contro la dispersione delle microplastiche in mare avviate per conto del Ministero dell’Ambiente, tra le quali figurano anche attività di educazione ambientale, come la realizzazione di un’app per raccontare agli studenti quali sono gli strumenti a nostra disposizione per ridurre l’inquinamento e salvaguardare il mare.
Tra i temi trattati, anche il traffico di rifiuti speciali e gli interventi della Guardia Costiera per liberare il Mediterraneo dalle cosiddette ‘navi dei veleni’, con un tributo al comandante Natale De Grazia, che ha perso la vita nel corso delle attività svolte.
È stato invece interamente dedicato ai CAM, “I criteri ambientali minimi nella progettazione di interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici”, il secondo workshop del Ministero dell’Ambiente, a cura della Direzione generale per il clima e l’energia.
Il terzo e ultimo workshop a chiusura di giornata, a cura della Direzione generale per i Rifiuti e l’inquinamento, ha avuto quale tema le “Iniziative e prospettive per la lotta all’inquinamento marino e ai rifiuti prodotti dalle navi”.
Con il termine rifiuti marini (marine litter), si definisce qualsiasi materiale solido persistente prodotto dalle attività umane che si svolgono a terra e in mare, e che si accumula nell’ambiente marino. Nel corso del workshop sono state illustrate le principali fonti dell’inquinamento, con un’analisi approfondita della situazione attuale e delle prospettive future, in particolare quelle concernenti l’iter della Legge salvamare.
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