Il Governo ormai, da quando è scoppiata la pandemia, ha dovuto impegnarsi giorno e notte per cercare di evitare che l’Italia sprofondi nel baratro. Si procede per tentativi, di idee ne sono state valutate a centinaia ma purtroppo nessuna risolutiva e soprattutto nessuna che rimandi agli italiani la vaga sensazione di camminare nella direzione giusta. Nonostante negli ultimi mesi sono stati attuati tutta una serie di provvedimenti come bonus e indennizzi, per sostenere imprese e famiglie, che hanno dato certamente un po' di respiro, gli italiani sono consapevoli che queste sono delle manovre temporanee e sono consci che ben presto potrebbero arrivare delle strategie che andranno a togliere e non più a dare. Infatti, l’ultima notizia diffusa, si muove precisamente nella direzione del togliere. Per quanto il premier Conte continui a rassicurare gli italiani, dichiarando che esclude la possibilità di introdurre nuove tasse, il commissario degli Affari economici e monetari della Commissione europea Paolo Gentiloni, invece, non è stato altrettanto rassicurante. Sembrerebbe che la Commissione europea spinga perché l’Italia reintroduca l’imposta sulla prima casa e Gentiloni, di rimando, avrebbe ipotizzato il ritorno di un prelievo forzoso sui conti correnti come successe già nel 1992, quando il Presidente del Consiglio Amato, al mattino diede il buon giorno agli italiani comunicando di avere introdotto la patrimoniale sui conti correnti. Ad oggi, questo rischio è decisamente minimo in quanto un prelievo dello 0,6%, come fu imposto da Amato, farebbe rientrare allo Stato meno di dieci miliardi di euro.
13/11/2020
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