Un secolo di cultura, identità e memoria collettiva: l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha celebrato oggi i suoi 100 anni con un grande evento a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La cerimonia si è svolta nella storica Sala Igea, con la partecipazione di illustri personalità del mondo istituzionale e culturale, tra cui il presidente della Corte Costituzionale Giovanni Amoroso, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, l’ex premier Giuliano Amato e il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone.
Prima dell’evento ufficiale, il Capo dello Stato ha visitato in forma privata la mostra “Palazzo Treccani”, un omaggio all’Istituto ospitato a Palazzo Mattei di Paganica fino al 30 aprile. Un’esposizione multimediale che, attraverso testi, immagini e oggetti, offre un viaggio immersivo nella storia della cultura italiana e nei saperi enciclopedici.
Il ruolo della Treccani nel terzo millennio
A fare gli onori di casa è stato Carlo Ossola, presidente della Enciclopedia Italiana, che ha sottolineato il valore e la necessità della conoscenza enciclopedica anche nell’era digitale. “Quali che siano le piattaforme o i motori di ricerca, la funzione di un’enciclopedia oggi non solo non è tramontata, ma è ancora più capitale per la polis a venire. Ciò richiede un costante esercizio del pensiero, una lingua chiara e una sintassi ordinata”, ha affermato Ossola.
A ribadire il ruolo fondamentale dell’Istituto nel contesto attuale è stato anche il direttore generale Massimo Bray, che ha parlato di Treccani come promotore della “cultura come bene comune”, in un’epoca caratterizzata da profondi mutamenti sociali e dal proliferare di informazioni spesso prive di validazione. “In un’epoca di caos informativo e fake news, Treccani rappresenta un punto di riferimento essenziale, un filtro capace di distinguere l’informazione autentica dalla spettacolarizzazione del dato”, ha dichiarato Bray.
Le parole che hanno segnato un secolo
Per celebrare il primo secolo di vita dell’Istituto, Treccani ha selezionato 100 parole simbolo che raccontano la storia dell’Italia e del mondo dal 1925 a oggi. Termini come “Enciclopedia” (1925), “Nazismo” (1934), “Antifascismo” (1937), “Costituzione” (1947), “Televisione” (1954), “Diritti umani” (1961), “Millennio” (1999), “Euro” (2002) e “Pandemia” (2020) sono solo alcuni degli esempi di come il linguaggio rifletta e custodisca la memoria storica del Paese. Questa sera, alle 18:30, alcune di queste parole saranno proiettate in videomapping sulla facciata di Palazzo Treccani, in un evento suggestivo che unisce tecnologia e tradizione.
Treccani tra passato e futuro
L’Istituto, nato nel 1925 grazie all’iniziativa di Giovanni Treccani degli Alfieri e Giovanni Gentile, continua a essere un pilastro della cultura italiana. Oltre alla celebre Enciclopedia, Treccani oggi opera attraverso diversi strumenti di divulgazione e formazione: dal portale online, che conta oltre un milione di pagine visitate al giorno, ai corsi di Treccani Accademia, passando per l’editoria scolastica e i progetti di ricerca sul patrimonio culturale immateriale italiano.
Con un secolo alle spalle e uno sguardo rivolto al futuro, l’Istituto della Enciclopedia Italiana continua a essere una guida imprescindibile nel panorama culturale del Paese, custode di un sapere che si rinnova costantemente per affrontare le sfide del XXI secolo.
21/02/2025
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