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25 APRILE, TRA MEMORIA E LUTTO NAZIONALE

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Il 25 aprile di quest’anno sarà un anniversario particolare, segnato da un equilibrio delicato tra memoria storica e lutto nazionale. L’Italia celebra gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, ma lo fa in un contesto inedito: la morte di Papa Francesco, avvenuta pochi giorni fa, ha portato il governo a proclamare cinque giorni di lutto nazionale.

Cosa succede alle manifestazioni del 25 aprile?

Nonostante il lutto, le cerimonie ufficiali per la Festa della Liberazione non saranno cancellate, ma si terranno con “tono sobrio”, come ha spiegato il ministro Musumeci al termine del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è rispettare la memoria del Pontefice senza oscurare un momento così importante per la storia del Paese.

A Roma, alle 9:30 del mattino, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella renderà omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria, come da tradizione. Nel pomeriggio, si sposterà a Genova per partecipare a un incontro sulla Resistenza al Teatro Ivo Chiesa. La sua agenda resta dunque invariata.

Cosa cambia con il lutto nazionale?

Il lutto nazionale, proclamato su invito della premier Giorgia Meloni, è una misura simbolica che implica alcuni cambiamenti:

  • Bandiere a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici.
  • Minuto di silenzio negli uffici e nelle scuole (che in molti casi, però, sono già chiuse per il “ponte”).
  • Stop agli eventi sportivi, in particolare le partite di calcio in programma per sabato 26 aprile, giorno dei funerali del Papa.
  • Concerti e eventi culturali non legati alla beneficenza potrebbero subire modifiche, annullamenti o adattamenti.

Tra rispetto e partecipazione

Il governo non ha imposto il blocco delle manifestazioni legate al 25 aprile, ma ha invitato tutti alla sobrietà, chiedendo che i toni riflettano il momento delicato. Alcune iniziative locali, come cortei e concerti, potrebbero essere cancellate o rimodulate in base alla sensibilità degli organizzatori.

Quello di quest’anno sarà dunque un 25 aprile più raccolto, ma non meno significativo. In un’Italia che si ferma per onorare il Pontefice scomparso, resta forte la volontà di non rinunciare alla memoria della Liberazione, un punto fermo nella storia e nell’identità del Paese.

Perché, come ogni anno, ricordare la conquista della libertà è anche un modo per difenderla — con rispetto, consapevolezza e partecipazione.

24/04/2025

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