L’allarmante crisi energetica, che ha interessato tutta l’Europa, non ha risparmiato neanche la Francia. Nonostante il Paese sia un importante esportatore di elettricità, a novembre si è trovata nelle condizioni di doverla importare e, con il sopraggiungere della stagione invernale, la situazione è andata peggiorando.
Ciò non sarebbe accaduto se i 56 reattori nucleari, che producono il 70% dell’energia necessaria, lavorassero a pieno regime. Ma a causa dei lavori di manutenzione su gran parte di essi, il governo francese, con un decreto firmato ieri, è dovuto nuovamente ricorrere a produrre energia da combustibili fossili, servendosi delle due uniche centrali a carbone ancora attive.
Il Ministero della Transizione ecologica francese ha precisato che, “la misura sarà strettamente limitata ai mesi di gennaio e febbraio 2022 e non cambierà il calendario per la chiusura delle centrali a carbone”.
07/02/2022
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