Il Presidente della Consulta, Amato, presentatosi in conferenza stampa ha spiegato le motivazioni che hanno rigettato i quesiti referendari sulle droghe leggere affermando: “ l quesito sulla cannabis avrebbe violato gli obblighi internazionali".
Inoltre chiarisce che nel testo non si parla solo di cannabis ma che “Il quesito è articolato in tre sotto quesiti ed il primo prevede che scompare tra le attività penalmente punite la coltivazione delle sostanze stupefacenti di cui alle tabelle 1 e 3, che non includono neppure la cannabis ma includono il papavero, la coca, le cosiddette droghe pesanti. Già questo sarebbe sufficiente a farci violare obblighi internazionali che sono un limite indiscutibile dei referendum".
17/02/2022
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