A pochissimi giorni dallo scoppio del conflitto ucraino, il Ministero della Transizione Ecologica dichiarò lo stato di pre-allarme per le forniture di gas, che portò il governo italiano a predisporre misure preventive per limitare il consumo delle riserve nazionali e a sensibilizzare gli utenti.
Oggi, come oltre un mese fa, non sono ancora sopraggiunte criticità sulla domanda interna e di conseguenza per i cittadini italiani. Lo stato di pre-allarme è il primo gradino del ‘Piano di emergenza del sistema del gas naturale’, che si compone in tutto di tre livelli: l’allerta, l’allarme e l’emergenza.
Ad oggi, con la guerra ancora in corso e qualche spiraglio di pace, il premier Draghi è molto cauto sulle prossime evoluzioni. Nonostante lo stato di incertezza in cui verte il conflitto, Palazzo Chigi, secondo quanto trapelato da fonti di governo, non ha avviato nessuna valutazione per passare alla seconda fase del Piano di emergenza per la fornitura di gas, bensì, permane il costante monitoraggio della situazione.
02/04/2022
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