Il 6 aprile del 2009, dopo quasi 3 mesi di sequenze sismiche rilevate nella zona de L’Aquila, alle 3:32 ci fu il devastante terremoto di magnitudo 6.1, che, in ventitré secondi, causò il collasso di gran parte della città e dei comuni limitrofi, e la morte di 309 persone. Numerosi i processi per individuare i responsabili dei crolli degli edifici e stabilire i risarcimenti ai familiari delle vittime.
Nelle scorse ore, è arrivata una sentenza scioccante che certamente farà discutere a lungo. Il Tribunale dell’Aquila, nel processo riferito al crollo del palazzo di via Campo di Fossa, che causò il decesso di 24 persone, ha sentenziato: “È fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire, privandosi della possibilità di allontanarsi, nonostante le due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile. Concorso che può stimarsi nella misura del 30%. La responsabilità per ciascun Ministero è del 15% e per il residuo 40% in capo agli eredi del costruttore Del Beato”. La sentenza è stata resa nota dai quotidiani ‘Il Messaggero’ e ‘Il Centro’.
14/10/2022
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