Il Coordinamento Italia libera da OGM – C.I.L.O. – composto da associazioni contadine, ambientaliste e della societa` civile - annuncia la chiusura della campagna #ItaliaLiberadaOGM per promuovere la petizione europea #IchooseGmofree. La campagna ha mobilitato cittadini della UE con l’obiettivo di prevenire la deregolamentazione dei nuovi OGM.
In poco piu` di sei mesi sono state raccolte oltre 400.000 firme, un chiaro segnale della comune volonta` dei cittadini italiani ed europei di mantenere anche per i nuovi OGM l’attuale regolamentazione prevista dalla Direttiva europea 2001/18 e la totale trasparenza in etichetta.
Perche´ una petizione europea
L’iniziativa e` nata da un’ampia coalizione europea ed in Italia vede coinvolto il Coordinamento Italia Libera da OGM, che in questi anni ha ripetutamente denunciato e fermato i tentativi di deregolamentare l’iter legale per la coltivazione dei nuovi OGM a scapito del principio di precauzione e dei diritti dei consumatori e dei produttori.
Questa pressione per una liberalizzazione viene dalle organizzazioni dell’agroindustria e delle imprese sementiere, nel tentativo di forzare le regole europee per aggirare i requisiti giuridici che regolano il rilascio dei nuovi OGM in campo, la loro tracciabilita` lungo le filiere e la loro etichettatura. L'Italia, da oltre 20 anni, ha fatto la scelta di restare un paese libero da coltivazioni OGM, e questo e` uno dei fattori distintivi del Made in Italy agroalimentare. Questa decisione, grazie anche ad una legislazione sempre piu` stringente, rappresenta una chiave della forza commerciale e della garanzia di qualita` del nostro cibo sul mercato. La deregolamentazione dei nuovi OGM metterebbe invece a rischio l’intero comparto con conseguenze irreversibili. Per questo, la richiesta delle organizzazioni e` che la sperimentazione resti nei laboratori accreditati e il rilascio rimanga sottoposto alle attuali condizioni della Direttiva UE del 2001, che obbliga a valutare accuratamente il rischio, tracciare ed etichettare gli organismi geneticamente modificati.
I nuovi OGM sono sempre OGM
Che anche le nuove biotecnologie di editing del genoma, affermatesi negli ultimi dieci anni, producano a tutti gli effetti degli OGM, e` sancito da una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 25 luglio 2018. Questa sentenza oggi rischia di essere messa in discussione e aggirata riscrivendo le norme che regolano il settore ed esentando le nuove biotecnologie dal perimetro della legge europea. Cio` aumenterebbe i rischi di contaminazione irreversibile delle colture convenzionali e biologiche da parte dei nuovi OGM, con la conseguenza di compromettere tutti i vantaggi derivanti dall’aver perseguito una politica che ha tenuto il nostro paese libero da OGM.
La promessa dei difensori delle nuove biotecnologie e` che i nuovi OGM permetteranno una maggior resilienza delle colture al cambiamento climatico e consentiranno una riduzione dell’uso della chimica in agricoltura. Le organizzazioni del Coordinamento Italia Libera da OGM sostengono invece che l’editing del genoma non e` la risposta alla crisi climatica ne` a quella relativa all'accesso non ovunque garantito ad una alimentazione completa e sana: si tratta di problematiche collocate in un quadro di inadeguatezza dei sistemi alimentari, ampiamente riconosciuto dalla comunita` scientifica e dalle agenzie internazionali, la cui soluzione non contempla scorciatoie tecnologiche ma una mutazione di approccio in chiave di sostenibilita` dei sistemi globali del cibo, dalla produzione alla distribuzione e consumo. Nell'attuale sistema di regole, l'immissione sul mercato di prodotti ingegnerizzati, oltre a provocare impatti ecologici e sulla sicurezza alimentare ancora in gran parte ignoti e inesplorati, e` destinata a concorrere ad una estensione di diritti di proprieta` intellettuale su varieta` vegetali ancora accessibili agli agricoltori, accentuando ancora di piu` gli squilibri gia` presenti nei sistemi agroalimentari. Solo l’agricoltura biologica, l’agroecologia, le scelte responsabili di produttori e consumatori potranno assicurare la tutela della biodiversita`, la riduzione effettiva di pesticidi ed erbicidi, la produzione di cibo sano in un ambiente sano.
“Con questa petizione – spiegano le associazioni – chiediamo dunque al nostro governo, alla Presidente del Consiglio e ai ministri dell’agricoltura, della sovranita` alimentare e delle foreste e della Salute di opporsi al tentativo di smantellare la normativa basata sul principio di precauzione per favorire i colossi dell’agribusiness. L’Italia deve restare un paese libero da OGM e i consumatori devono poter contare su una reale liberta` di scelta e su un’informazione ed etichettatura trasparente. Evitiamo che per il guadagno di pochi si metta a rischio il futuro economico ed ecologico dell’agricoltura”.
comunicati-stampa.net
23/11/2022
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