Il Sudan, martoriato da decenni di conflitti, dopo diverse brevi interruzioni, dal 15 aprile scorso, torna ad essere protagonista di una nuova guerra civile. A scatenare gli scontri e le violenze sono stati i profondi disaccordi tra i due generali a capo del Paese: il presidente Abdel-Fattah al-Burhan e il vicepresidente Mohamed Hamdan Dagalo, saliti al potere nel 2021 dopo il colpo di Stato contro il dittatore Omar al-Bashir, al governo da oltre trent’anni.
La rivalità politica tra i due generali, sostenuti dai ‘Rsf’, ossia le Forze di supporto rapido, mentre l’altro dalle Forze Armate Sudanesi (SAF), ha fatto sprofondare nel caos il Sudan, provocando centinaia di morti e migliaia di feriti.
La situazione è destinata a degenerare e il segretario di Stato Usa Antony Blinken, con le due forze armate, è riuscito a raggiungere un accordo di cessate il fuoco di 72 ore, a partire dalla scorsa mezzanotte, così da permettere l’esodo degli stranieri.
Intanto, in Italia sono atterrati a Ciampino circa 85 italiani, dei 150 intenzionati a lasciare il Sudan.
25/04/2023
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