Lo smart working, sperimentato in Italia prevalentemente durante la pandemia da Covid-19, ancora oggi è particolarmente apprezzato per i numerosi vantaggi, come il risparmio economico e di tempo, dovuto a zero spostamenti in auto e mezzi di trasporto, e la maggior possibilità di conciliare lavoro e famiglia, soprattutto per i dipendenti con figli piccoli.
Ma, da tempo, si discute sugli svantaggi di lavorare da remoto e, da subito, è stata evidenziata una spiccata riduzione della socialità. Nei giorni scorsi, il giornale statunitense ‘The Hill’ ha presentato una ricerca sugli effetti del telelavoro, mostrando i numerosi rischi che, un uso massiccio, potrebbero causare sulla salute.
Tra le possibili patologie psico-fisiche che i lavoratori potrebbero sviluppare, sono emersi: stress, disturbo del sonno, perdita della vista, obesità e trombosi. Quest’ultime due sono fortemente correlate: la mancanza di movimento, con una media di soli “16 passi dal letto alla postazione di lavoro” favorisce la formazione di coaguli di sangue (trombi), aumentando il rischio di infarto del miocardio, embolia venosa, polmonare e celebrale.
06/07/2023
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