MISS ITALIA: PORTA CHIUSA PER DONNE TRANSGENDER
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La patron Patrizia Mirigliani boccia la proposta di Vladimir Luxuria di far entrare in gara anche donne trans.
Il celebre concorso di Miss Italia, nato nel 1946 dall’idea del patron Enzo Mirigliani, nelle sue oltre 80 edizioni ha lanciato nel mondo dello spettacolo alcune delle donne, ancora oggi, ricordare non solo per la loro bellezza ma anche per la bravura. Nel corso degli anni, la competizione ha saputo costantemente rinnovarsi, introducendo diversi criteri di giudizio, tra cui personalità e interessi, oltre che aprendo il concorso a ragazze ‘bioniche’, ossia con protesi alle gambe. Ma i tempi corrono veloci e, nonostante per molti ormai sia arrivato il momento di abolire la gara, ritenendo che tenga vivo lo stereotipo della ‘donna bella e senza cervello’, nei giorni scorsi, per la prima volta in Olanda, è stata eletta una Miss transgender. Pur non essendo il primo caso in Europa, l’incoronazione della modella Rikkie Valerie Kollé ha acceso un confronto tra Vladimir Luxuria e la patron di Miss Italia. Patrizia Mirigliani, alla proposta dell’attivista di seguire l’esempio, cambiando regolamento nel nostro Belpaese, ha risposto: “Le cose devono andare per gradi, l’Italia è un Paese delicato e particolare. E per ora non ritengo di cambiarlo”.
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