Il raggiungimento della parità di genere in Italia, ossia il riconoscimento a donne e uomini delle stesse opportunità lavorative, responsabilità e il rispetto degli stessi diritti, secondo il ‘World Economic Forum’ 2023, il Rapporto globale sulla disparità di genere, è ancora molto lontano. Tenendo conto di diversi fattori, come il divario del livello d’istruzione e della partecipazione economica, nel nostro Paese l’uguaglianza di genere arriverà solo nel 2154, fra oltre 130 anni.
Nonostante i tanti passi in avanti, fatti soprattutto negli ultimi 50 anni, i diritti conquistati e le battaglie femministe, il numero di femminicidi è in continua crescita, come la brutalità con cui vengono commessi. Tale situazione evidenzia una condizione culturale che affonda le radici nella disparità e nel patriarcato e che portano l’uomo a considerare la donna di sua proprietà.
Le vittime, negli ultimi anni, hanno preso maggiore coscienza di vivere in contesti di abusi e violenze, fisiche e psicologiche, e, in alcuni casi, trovano la forza di uscire dal silenzio. Secondo il focus Istat su “Il sistema della protezione per le donne vittime di violenza”, relativo agli anni 2021 e 2022 e senza sostanziali differenze a livello territoriale, nel 2021, 21.092 donne “prima di iniziare il percorso di uscita dalla violenza, rivolgendosi ai Centri antiviolenza, il 40% si è rivolta ai parenti per cercare aiuto, il 30% alle forze dell’ordine. Un altro importante nodo della rete è costituito dal pronto soccorso e dall’ospedale (19,3%)”.
08/08/2023
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